AGI – La ministra per la Famiglia Eugenia Roccella, a margine dei lavori delle Nazioni Unite, ha spiegato che l’Italia è in prima fila per chiedere di vietare la maternità surrogata a livello internazionale. “Questo – ha spiegato a New York – è il primo passo per lanciare una campagna per vietare la maternità surrogata a livello internazionale”.
“Non esiste – ha aggiunto – una vera e propria surroga di tipo altruistico, la surroga è sempre contrattualizzata e nel contratto ci sono penali, condizioni molto strette nei confronti delle donne, anche condizioni violente per la mamma gestazionale”.
“Tutto questo – ha spiegato – configura una forma di violenza che va riconosciuta a livello internazionale, e questo è il primo passo per arrivare a un divieto universale. L’Italia sostiene fortemente questa posizione e cercheremo di farci parte attiva in questa campagna”. Domani la ministra interverrà alla presentazione del rapporto della relatrice speciale Reem Alsalem contro la maternità surrogata, all’interno del quale l’Italia è citata per la recente norma che ha reso il reato di utero in afitto perseguibile per i cittadini italiani anche se commesso all’estero.