AGI – L’Italia punta a una nuova fase di cooperazione con la Libia, basata sia sulla ripresa economica che sul sostegno al processo politico guidato dalle Nazioni Unite. A Roma, la recente presentazione del nuovo Consiglio di Amministrazione della Camera di Commercio Italo-Libica, tenutasi presso la sede di Infocamere, ha segnato una tappa simbolica di questo riavvicinamento tra i due Paesi. L’evento, a cui hanno partecipato rappresentanti istituzionali ed economici italiani e libici, tra cui l’Ambasciatore d’Italia a Tripoli, Gianluca Alberini, il Capo dell’Ufficio Maghreb della Farnesina, Filippo Colombo, e il Ministro Plenipotenziario libico, Noma Al Mejbri, ha confermato la comune volontà di consolidare un partenariato basato sulla crescita reciproca e sulla stabilità regionale. Il Presidente della Camera, Nicola Colicchi, ha sottolineato che questa nuova governance rappresenta “un momento di continuità e rinnovamento”: “Vogliamo fare della Camera uno strumento efficace per una cooperazione concreta, integrando economia, innovazione, formazione e sostenibilità”, ha dichiarato. Del Consiglio fanno parte diverse personalità di spicco del mondo economico italiano, tra cui Maurizio Valfré (Banca Ubae), Marco Piredda (Eni), l’Ambasciatore Giorgio Starace (Aeneas), Barbara Matera, Giovanni Lo Storto (Luiss Guido Carli), Matteo Vannucci (Renco), Gian Marco Martini (Todini) e Federico Cardu (Fondazione Nabatea).
Presente a Roma, Tripoli e Bengasi, la Camera funge da ponte operativo tra istituzioni e imprese, promuovendo investimenti, missioni economiche, formazione e assistenza tecnica. In un contesto libico ancora frammentato, il suo obiettivo è sostenere una crescita equilibrata e sostenibile rafforzando la presenza italiana in settori chiave: energia, infrastrutture, edilizia, agroalimentare e servizi.
L’Ambasciatore Gianluca Alberini ha colto l’occasione per ribadire il pieno sostegno dell’Italia al piano di riconciliazione nazionale promosso dalle Nazioni Unite, attualmente in fase di attuazione sotto la supervisione dell’Inviata Speciale Hannah Tetteh. “Stiamo lavorando con i nostri partner libici per facilitare la riunificazione delle istituzioni e preparare elezioni libere e inclusive”, ha dichiarato il diplomatico. Ha accolto con favore l’accordo raggiunto tra l’Alto Consiglio di Stato e la Camera dei Rappresentanti per la nomina di posizioni chiave, considerandolo “un segnale incoraggiante di riavvicinamento tra le due parti”. Secondo Alberini, “nonostante le difficoltà, l’interesse per il processo ONU si sta rivelando la strada più credibile per ripristinare la stabilità nel Paese”. Una Libia unita e sovrana, ha insistito, “resta essenziale per la sicurezza del bacino del Mediterraneo e di tutto il Nord Africa”.
Sul fronte economico, l’ambasciatore ha ricordato che l’Italia rimane il primo partner commerciale della Libia, con un interscambio bilaterale di oltre 7 miliardi di euro nella prima metà del 2025, principalmente legato al settore energetico. Tuttavia, la tendenza si sta muovendo verso una diversificazione degli scambi: “Stiamo assistendo a un leggero calo delle importazioni di petrolio greggio e a una crescita costante nei settori farmaceutico, agroalimentare e dell’ingegneria meccanica”, ha spiegato. Alberini ha anche affrontato la delicata questione dei vecchi crediti italiani bloccati dal 2011 e del congelamento dei conti libici a Roma, evidenziando i “recenti progressi” compiuti nei negoziati. Allo stesso tempo, ha sottolineato la ripresa dei collegamenti aerei diretti: “Voli regolari collegano ora Roma, Milano, Tripoli e Bengasi, e auspichiamo il prossimo ritorno di Ita Airways sulla rotta Roma-Tripoli”. Infine, l’ambasciatore ha sottolineato la diplomazia sportiva come veicolo di dialogo. “Il calcio italiano è seguito con passione in Libia e contribuisce ad avvicinare i nostri popoli”. Per Alberini, la ricostruzione, la riconciliazione e lo sviluppo economico del Paese sono “inseparabili dalla stabilità dell’intero bacino del Mediterraneo”. “Una Libia unita e stabile può diventare un vero ponte tra l’Africa e l’Europa, e l’Italia rimarrà il suo partner più stretto e naturale”, ha concluso.