martedì, Agosto 19, 2025
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Santopadre: “Il malore di Sinner? Il clima, lo stress e gli impegni fittissimi dettati dal denaro”

AGI – Una settimana, in vista dello Us Open, per recuperare e per lasciarsi alle spalle la finale da incubo di Cincinnati contro Carlos Alcaraz, quei cinque game giocati senza un filo di benzina nelle gambe e nella testa prima di alzare bandiera bianca. Anche i supereroi come Jannik Sinner possono incappare in momenti in cui la fragilità umana diventa protagonista (ha abbandonato sei volte il campo in tutta la carriera, anche se quello del 18 agosto è stato il primo ritiro in finale).

 

 

Le cause del malore a Cincinnati

Tra le ipotesi che hanno scatenato il malore (annunciatosi come ha chiarito il campione, il giorno prima della finale) si annoverano un virus intestinale, la torta di compleanno troppo pesante, il vino per il brindisi e ovviamente il clima pesante del “torneo più caldo” come ha sottolineato lo stesso Sinner durante la premiazione. “Le temperature americane hanno certamente inciso”, chiarisce all’Agi Vincenzo Santopadre, ex campione e oggi coach spiegando che “negli Usa si passa dal freddo polare creato dai condizionatori al caldo e all’umidità feroce in campo, ma la colpa è anche dei calendari e degli impegni fittissimi che finiscono per stressare fisicamente e mentalmente i campioni“.

 

 

Calendari e pressione sui tennisti

Quando giocava lui, negli anni Novanta, i calendari erano altrettanto impegnativi (“anche se bisogna riconoscere che l’estensione dei Master 1000 oggi ha penalizzato i top player”) ma il carosello di appuntamenti imposti da sponsor e da tv era, chiarisce, molto più blando: “Oggi il denaro la fa da padrone, ed è complicato tornare indietro, direi quasi impossibile”. Succede così che una finale come quella di Cincinnati sia programmata sotto il caldo delle 15 per permettere ai campioni di volare a New York dove oggi è iniziato il doppio misto e di onorare i vari impegni con gli sponsor. “E poi c’è, lo ha detto anche Federer, lo stress cui contribuiscono i social e la relativa sovraesposizione connessa”.

Fattori fisici e mentali

Ma c’è anche chi sospetta un attacco di panico, ricordando i tremori e la testa di Jannik nell’asciugamano nel match contro Holger Rune agli ultimi Australian Open (poi vinto, nonostante la crisi): “Aspetto fisico e mentale sono due vasi comunicanti – chiarisce Santopadre -, quello di Sinner a Cincinnati sembrava un problema fisico ma quando un campione non si sente bene il malessere viene avvertito in modo amplificato. I campioni vivono normalmente una condizione di bellissimo e motivante stressSinner è uno di quelli molto bravi a gestirlo, ma evidentemente questa volta il malessere fisico ha scatenato la tensione che normalmente riesce a controllare”.

Focus sull’Us Open

Il numero 1 del mondo, che allo Us Open rischia di essere scippato di scettro e trono dal rivale spagnolo ha saggiamente rinunciato al misto americano in programma oggi in coppia con Siniakova (“ha fatto benissimo a fermarsi, quando il telefono ha l’1 per cento di batteria lo spegni e lo metti in carica…”, commenta Santopadre) annunciando che si prenderà un paio di giorni per recuperare, prima di tornare a lavorare per lo Slam americano

Sinner che è il detentore del titolo dovrebbe scendere in campo all’inizio della prossima settimana e Santopadre si dice fiducioso, silenziando le voci di chi, di fronte al malessere ancora non del tutto chiarito di Cincinnati teme che Jannik possa non tornare in forma per lo Us Open: “Mi auguro come tutti che sia stata una crisi passeggera, se fosse stato l’unico campione a star male a Cincinnati (dove si è giocato con una temperatura sopra i trenta gradi e soprattutto con un’umidità al 50 per cento) forse sarei un più preoccupato, ma nel torneo ci sono stati otto ritiri ed è stato parecchio male anche Zverev, anche se non è uscito dal campo”.

 

 

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