AGI – Scontri e caos a Los Angeles, dove i manifestanti sono scesi per strada in difesa degli immigrati. Almeno 56 persone sono state arrestate, secondo quanto riporta il Los Angeles Times. Tra gli arrestati, ha riferito il capitano di polizia Raul Jovel, figurano una persona che avrebbe lanciato una molotov contro un agente e un’altra che avrebbe speronato una fila di agenti con una motocicletta, ferendone uno, che e’ stato medicato sul posto. Le ragioni degli altri arresti non sono state subito chiarite ma in molti casi riguarderebbero la mancata dispersione di un assembramento dichiarato illegale nei pressi dell’Edward R. Roybal Federal Building
La sindaca di Los Angeles Karen Bass ha chiesto al presidente Donald Trump di “revocare” l’impiego della Guardia Nazionale. “Quello che stiamo vedendo – ha detto, incontrando i giornalisti – è il caos. Ci stavamo appena riprendendo dagli incendi e non avevamo bisogno di questo caos”.
Bass si è unita al governatore della California Gavin Newsom, che nel pomeriggio aveva lanciato l’appello alla Casa Bianca a ritirare i militari dalle zone presidiate di Los Angeles. La sindaca ha detto di non aver parlato con Trump, ma con il suo staff.
Invito alla protesta pacifica
Bass ha invitato i manifestanti a continuare a esprimere la loro indignazione per le misure di controllo dell’immigrazione adottate dal governo federale, ma a farlo pacificamente. “È semplice: se le persone diventano violente, se infrangono la legge, saranno arrestate e ritenute responsabili”, ha dichiarato durante la conferenza stampa.
Una città di immigrati
Bass ha definito Los Angeles una “città di immigrati” e ha respinto al mittente le parole del governo federale secondo cui i raid anti-immigrazione avrebbero riguardato solo criminali e individui violenti. “Quello che stiamo vedendo a Los Angeles è il caos provocato dall’amministrazione“, ha dichiarato la sindaca.
“Quando si fanno irruzioni nei supermercati e nei luoghi di lavoro, quando si dividono genitori e figli e quando si fanno circolare blindati per le nostre strade, si crea paura e si crea panico“. Bass ha definito lo schieramento della Guardia Nazionale una “escalation pericolosa“. “Dobbiamo essere realistici. Si tratta di un altro obiettivo“, ha detto, “Non è una questione di sicurezza pubblica“.
Newsom sfida Homan: “Arrestami”
Dopo che lo “zar di frontiera” di Trump, Tom Homan, ha minacciato di arrestare Newsom e Bass se avessero interferito con gli agenti dell’immigrazione sul campo, Newsom ha avuto una reazione tagliente: “Tom, arrestami”.
“Sa dove trovarmi”, ha detto Newsom in un’intervista, intimando a Homan di lasciare in pace “la povera gente che cerca solo di vivere la propria vita“. “Questi ragazzi devono crescere. Devono smetterla, e noi dobbiamo reagire“, ha detto Newsom riferendosi all’amministrazione Trump. “E mi dispiace essere così chiaro, ma coraggio, Tom, arrestami“.
Bass ha dichiarato in conferenza stampa di essere in contatto diretto con Homan, ma Newsom ha affermato di non aver avuto alcuna comunicazione diretta con lo zar delle frontiere.
L’attacco di Trump ai leader locali
Trump è tornato ad attaccare la sindaca di Los Angeles, Karen Bass, e il governatore della California Gavin Newsom, chiedendo che si scusino per i disordini.
“Gavin Newscum (sic, un volgare gioco di parole) e il sindaco Bass dovrebbero scusarsi con la popolazione di Los Angeles per il lavoro assolutamente orribile che hanno fatto, e questo ora include anche le rivolte in corso a Los Angeles”, scrive Trump su Truth.
“Questi non sono manifestanti, sono facinorosi e insurrezionalisti pagati“. Trump ha chiesto che chi manifesta con il volto coperto sia arrestato. “Arrestate chi ha il volto mascherato, subito”, ha scritto il presidente statunitense mentre a Los Angeles infuriano le proteste contro i raid anti-immigrazione.
In un precedente post, accusava i manifestanti di essere prezzolati e intimava di non protestare a volto coperto.