AGI – Lo Ius Italiae apre spiragli di dialogo tra Forza Italia e le opposizioni, con il Partito Democratico in primo piano, pronto a “vedere le carte”. Un’apertura comunque vincolata dalla premessa di FI: “non siamo disposti a modificare” il testo. Tanto che la finestra del confronto rischia di socchiudersi già prima di partire.
Le altre forze politiche dovranno eventualmente convergere sulla proposta di legge di FI, che resterà immutata. Il partito di Antonio Tajani ne chiederà la calendarizzazione a settembre, poiché al momento “non è la priorità”. I dossier più urgenti per il partito azzurro sono la riforma della giustizia, la riduzione delle tasse e l’aumento delle pensioni.
Le reazioni del centrosinistra
I partiti del centrosinistra, se da un lato sono pronti al dialogo, avvertono: “non sia l’ennesima boutade estiva. Ora occorre passare dalle parole ai fatti”.
La riforma della cittadinanza targata Forza Italia rischia di spaccare il centrodestra, con gli alleati Fratelli d’Italia, Lega e Noi Moderati fermi nel ribadire il no allo Ius Italiae. “Irricevibile a livello tecnico e politico”, rimarca la Lega. “No a forzature, né accelerazioni o iniziative unilaterali”, sostiene Noi Moderati.
Non è un mistero la posizione di Fratelli d’Italia: una modifica della legge attualmente in vigore non è nel programma del centrodestra. Lo stesso referendum ha dimostrato come non sia una priorità per gli italiani. La discussione “non pregiudicherà i rapporti nella maggioranza”, assicura Antonio Tajani.
Il ruolo di Raffaele Nevi e il chiarimento di Tajani
A ravvivare il dibattito sulla proposta – presentata circa un anno fa dagli azzurri e mai entrata nel vivo della discussione parlamentare – sono le parole di Raffaele Nevi: “Se il PD decide di chiedere la calendarizzazione dello Ius Scholae, noi siamo pronti ad approvarlo con loro. D’altra parte è un nostro progetto”.
A stretto giro arriva la precisazione di Antonio Tajani, che ribalta la prospettiva e invita le altre forze parlamentari a convergere sul testo di FI. “Non è che noi siamo pronti a votare con il PD, ma è il PD che deve votare la nostra proposta. Discutiamone con tutti quanti, il Parlamento è sovrano”, dice il leader azzurro, pur ammettendo che in questo momento “la priorità assoluta” è la riforma della giustizia.
L’intenzione, comunque, spiega Tajani, è non retrocedere di un millimetro dal testo targato FI. “Cosa siamo disposti a trattare sullo Ius Italiae? Nulla – scandisce il segretario azzurro – neanche lo sconto di un mese sui dieci anni di studio. Si deve fare la scuola dell’obbligo come fanno tutti i cittadini italiani. Questo è un modo molto più serio della legge attuale. Quella sui dieci anni è una regola severa ma giusta. La proposta del PD è su cinque anni e per noi non va bene. Non siamo disposti a trattare sui tempi”.
Le opposizioni chiedono coerenza e tempi certi
Intanto, le opposizioni chiedono il confronto pur rimanendo guardinghe: “Pronti a sostenere la riforma ma basta promesse a vuoto, subito la calendarizzazione“, il refrain. Sono i riformisti del PD a dare per primi il benvenuto a quella che leggono come un’apertura di FI. “Una possibilità che va verificata ed esperita, non lasciata cadere. Mi auguro che dal PD e dalle forze di opposizione, così come da quelle di maggioranza più consapevoli, possa venire attenzione e dialogo. I diritti prima di tutto”, dice Filippo Sensi.
Il sostegno del PD e del Movimento 5 Stelle
Sulla stessa linea le dichiarazioni di Simona Malpezzi, Lia Quartapelle, Marianna Madia e Pina Picierno. “Ora serve coerenza: trasformare le parole in un risultato concreto”, si sollecita nell’area dei riformisti democratici. Disponibilità e pressing anche dal Movimento 5 Stelle. “Se non è una chiacchiera estiva noi non aspettiamo altro, è una nostra battaglia da anni. Se FI è conseguente e va avanti con lo Ius Scholae, ci riempie il cuore”, dice Giuseppe Conte. “La questione è talmente importante che si può rinunciare a qualche giorno di ferie e approvare subito la legge in Parlamento. Confrontiamoci subito”, aggiunge il presidente M5S.
Renzi incalza Tajani
Italia Viva incalza con Matteo Renzi: “Fate sul serio – dice l’ex premier rivolgendosi a Tajani durante il question time al Senato – anche accettando il voto delle opposizioni e facendovi votare contro da FdI e dalla Lega. O per lei agosto è il mese delle dichiarazioni folli a cui non seguono risultati concreti? Perché ha tanta paura della presidente del Consiglio al punto da non riuscire mai a portare in Aula quel che dice al Meeting di Rimini o alla Route nazionale. Un po’ di coraggio – conclude il leader IV – abbia la forza di difendere le sue idee”.
Da Azione, con Carlo Calenda, arriva un sì “convinto” allo Ius Scholae, mentre più prudente rimane AVS. “Anche un anno fa il vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani avanzò la proposta di aprire una discussione in Parlamento per arrivare all’approvazione di una legge sullo Ius Scholae. Tuttavia – affermano Bonelli e Fratoianni – di fronte ai ripetuti no della Lega e di Fratelli d’Italia, si ritirò rapidamente, trasformando l’iniziativa in un generico dibattito estivo sui giornali. Se questa volta ci sarà una proposta di legge concreta che arriverà effettivamente in Parlamento, Alleanza Verdi e Sinistra è pronta a confrontarsi nel merito, con l’obiettivo chiaro di allargare i diritti a chi vive, studia e lavora in Italia senza esserne cittadino. È una questione di civiltà e giustizia“.
La Lega boccia lo Ius Scholae
La Lega, dal canto suo, boccia senza appello la riforma forzista. “Tecnicamente – sottolinea il capogruppo della Lega in commissione Cultura alla Camera, Rossano Sasso – chi fa una proposta del genere non conosce la realtà delle nostre scuole. Ci sono bambini che arrivano alla secondaria e conoscono 19-20 parole in italiano. Noi crediamo a una vera integrazione dei bambini stranieri, che, ricordo, hanno gli stessi diritti di quelli italiani su sanità e scuola. L’unico gap ce l’hanno con la lingua. Siamo contrari a regalare la cittadinanza a un ragazzino che non sa neanche l’italiano. È una proposta – dice il deputato leghista – tecnicamente sbagliata, voglio sperare fatta in buona fede. Ma irricevibile dal punto di vista politico e tecnico”.
Netto anche il deputato del Carroccio, Igor Iezzi: “La Lega, come milioni di italiani hanno dimostrato anche in occasione dei recenti referendum, non è disponibile a trattare su Ius Scholae o cittadinanze facili“, afferma.
La posizione di Noi Moderati
Per Maurizio Lupi, “le forzature non servono, sono controproducenti e rischiano solo di rompere l’unità della coalizione. Siamo disponibili a discutere nel merito con gli alleati, come è sempre stato fatto per i temi su cui c’erano sensibilità plurali, ma non si impongano accelerazioni o iniziative unilaterali. Serve dialogo, non ideologia. E, soprattutto – afferma il leader di Noi Moderati – serve rispetto per la maggioranza che gli italiani hanno scelto, una maggioranza di centrodestra. Non dimentichiamo, infine, l’indicazione chiara espressa dai cittadini nel recente referendum sulla cittadinanza“.
Secondo il responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, “non è un caso che crea particolari tensioni il fatto che Forza Italia abbia una posizione diversa dalla nostra. Il nostro programma è chiaro”. L’approdo in aula della pdl di FI? “Se arriverà, quando arriverà si affronterà nei temi, la nostra posizione è nota”, taglia corto il deputato FdI.