mercoledì, Novembre 5, 2025
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Scoperta in Giappone una nuova specie di medusa velenosa

AGI – Una nuova specie di medusa velenosa del genere Physalia, comunemente nota come “caravella portoghese”, è stata scoperta nel nord-est del Giappone da un gruppo di ricercatori dell’Università di Tohoku. La ricerca, pubblicata su Frontiers in Marine Science, descrive in dettaglio la Physalia mikazuki (“uomo di guerra dal casco a mezzaluna”), nome scelto in onore di Date Masamune, il leggendario samurai e signore feudale di Sendai riconoscibile per l’elmo adornato da una mezzaluna.

Si tratta della prima descrizione formale di una Physalia proveniente dal Giappone. Fino a oggi si riteneva che nel Paese fosse presente soltanto Physalia utriculus, diffusa da Okinawa alla baia di Sagami. Tuttavia, confrontando sequenze di DNA con database pubblici e osservazioni morfologiche, i ricercatori hanno scoperto che due specie coesistono nelle acque giapponesi e che P. mikazuki era rimasta inosservata fino al suo ritrovamento nella regione del Tohoku.

Le analisi genetiche e strutturali condotte da un team guidato da Cheryl Ames dell’Advanced Institute for Marine Ecosystem Change (AIMEC) hanno confermato che si tratta di una specie distinta dalle sue parenti tropicali. La ricerca suggerisce che il suo arrivo così a nord sia stato favorito dall’espansione verso nord della corrente calda del Kuroshio e dall’aumento delle temperature superficiali del mare. Simulazioni al computer hanno mostrato che le correnti oceaniche potrebbero aver trasportato le colonie dalla baia di Sagami fino a Sendai Bay.

La scoperta offre nuove informazioni su come i cambiamenti climatici stiano alterando la distribuzione degli organismi marini, spostando specie tropicali verso latitudini più alte. Allo stesso tempo, sottolinea l’importanza di mantenere un’attenta osservazione delle coste, poiché queste meduse possono avere tentacoli lunghi diversi metri e causare punture dolorose e debilitanti.

Secondo gli autori, la Physalia mikazuki rappresenta non solo un nuovo contributo alla conoscenza della biodiversità marina, ma anche un simbolo del rapido mutamento degli ecosistemi oceanici. “Queste meduse sono pericolose e possono incutere timore, ma sono anche organismi straordinari che meritano di essere studiati e compresi”, hanno concluso i ricercatori del team.

 

 

 

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