mercoledì, Ottobre 8, 2025
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Scoperte le vocalizzazioni comuni a tutti gli uccelli

AGI – Gli uccelli separati da enormi distanze geografiche e milioni di anni di evoluzione condividono un segnale vocale di avvertimento sorprendentemente simile, appreso per identificare nemici parassiti vicino ai loro nidi.

A questa curiosa conclusione giunge uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Ecology and Evolution, condotto dagli scienziati della Cornell University e della Donana Biological Station di Siviglia.

Il team, guidato da Damia’n Blasi, James Kennerley e William Feeney, ha analizzato le vocalizzazioni di moltissime specie di uccelli presenti in quattro continenti, confrontando le emissioni vocali prodotte in seguito alla scoperta di un parassita di covata. I risultati, commentano gli esperti, rappresentano il primo esempio noto di vocalizzazione animale appresa grazie a una risposta innata condivisa interspecie.

Il lavoro offre quindi uno sguardo al ruolo che la selezione naturale può svolgere nell’evoluzione dei sistemi di comunicazione vocale. Quando gli uccelli depongono le uova nei nidi appartenenti ad altre specie, spiegano gli esperti, si verifica il parassitismo di covata.

Dato che tale comportamento avviene a scapito degli altri piccoli, i genitori cercano di impedire la deposizione di uova esterne. I risultati, sottolineano gli autori, evidenziano che oltre 20 specie diverse provenienti da diversi continenti, producono vocalizzazioni “lamentose” quasi identiche tra loro se individuano un individuo parassita nel proprio territorio.

“Questo è un esempio lampante di trasmissione sociale – afferma Blasi – gli uccelli assorbono gli indizi che li circondano e imparano quando riprodurre lo stesso suono. L’aspetto affascinante è che il richiamo rappresenta un punto intermedio tra le vocalizzazioni istintive che spesso osserviamo negli animali e le unità vocali completamente apprese come le parole umane”.

“Gli uccelli collaborano per allontanare i parassiti – aggiunge Feeney – da un punto di vista evolutivo è pertanto molto utile comunicare in modo chiaro e immediato quando se ne avvista uno”.

I risultati mettono in discussione le ipotesi consolidate sulla netta distinzione tra i sistemi di comunicazione animali e il linguaggio umano. Questi risultati, concludono gli autori, suggeriscono che i sistemi di comunicazione appresi, come il linguaggio umano, potrebbero essersi evoluti attraverso la graduale integrazione di elementi istintivi e appresi. 

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