AGI – Sostenere gli imprenditori italiani nel loro impegno in Senegal, rafforzare le relazioni italo-senegalesi e affiancare gli operatori economici nelle attività professionali locali: in tutti questi ambiti opera l’associazione “Ciao Africa”. Dal 2014 riunisce a Dakar 120 imprenditori italiani e africani con l’obiettivo di aiutare le PMI e rafforzare il clima imprenditoriale. In un’intervista realizzata a margine della fiera Sicap di Dakar, il suo fondatore e presidente, Niccolò Tendi, residente nel Paese da oltre 30 anni, ha riflettuto con Agenzia Nova sulle principali sfide che devono affrontare gli imprenditori in Senegal. Tra i problemi più frequentemente riscontrati dagli investitori italiani c’è la difficoltà nell’ottenere prestiti o finanziamenti. Le banche “fanno fatica a prestare denaro e richiedono molte garanzie”, ha affermato, descrivendo il processo di richiesta di finanziamento come “complesso”. Un altro problema diffuso riguarda la proprietà terriera: “Chi coltiva deve investire milioni, ma non ha titoli di proprietà, il che ostacola gli investimenti”, si lamenta Tendi, il quale tuttavia riconosce che il Senegal ha fatto “molti progressi” nel corso degli anni, “in particolare nell’agricoltura, nel turismo e in molti altri settori”.
Per Tendi, queste difficoltà potrebbero essere ridotte rafforzando le relazioni tra Senegal e Italia. “Il Senegal di 30 anni fa è diverso da quello di oggi. A quel tempo, il Paese mancava di infrastrutture e competenze”, mentre oggi “le cose si sono evolute notevolmente, con molte infrastrutture”, ha osservato, stimando che le competenze territoriali siano “a un livello accettabile”. Tendi è iscritto all’Ordine degli Esperti del Senegal e, commentando il Piano Mattei promosso dal governo Meloni, ha sottolineato l’obiettivo di “instaurare relazioni fruttuose”, come accaduto di recente con l’arrivo in Casamance, nel sud del Paese, dell’azienda italiana Bonifiche Ferraresi, impegnata in un progetto in collaborazione con le autorità senegalesi. “Si tratta di coltivare 10.000 ettari di riso, ma solo per il consumo locale”, ha osservato l’imprenditore. Inoltre, l’associazione si propone anche di sostenere le attività commerciali in Italia.
In Senegal, tra le attività dell’associazione guidata da Tendi c’è anche l’assistenza alle aziende italiane interessate a investire nel Paese. “Ne riceviamo due o tre al mese”, ha detto, descrivendo il Senegal come “un piccolo Paese con un livello di sicurezza eccellente”. “Li assistiamo con i notai per questioni fiscali e di altro tipo”, ha continuato Tendi, sottolineando che “Ciao Africa” è in contatto con le autorità senegalesi, in particolare tramite agenzie di promozione degli investimenti come Apix, Adpme e Adea, che ricevono finanziamenti dalla Banca Mondiale e dalla Banca Africana di Sviluppo (ADB). Tendi ha però chiarito che “Ciao Africa” non riceve alcun sussidio né dal governo italiano né da quello senegalese e che tutti i soci che collaborano a queste attività sono volontari. Per questo motivo vengono organizzati occasionalmente eventi per raccogliere fondi per l’associazione, la cui ambizione principale è quella di “sviluppare le relazioni tra Senegal e Italia”. L’anno prossimo la direzione prevede di presentare domanda al Ministero degli Affari Esteri per registrare “Ciao Africa” presso la Camera di Commercio.