AGI – Il meccanismo delle desistenze incrociate tra centristi e gauche ha funzionato: a urne chiuse alle 20, le prime proiezioni sul secondo turno delle elezioni legislative in Francia danno la destra del Rassemblement National lontanissima dalla maggioranza assoluta su cui puntava. In testa c’è invece la sinistra del Nuovo Fronte Popolare, seguita dai macroniani e, al terzo posto, dal RN di Marine Le Pen, il cui candidato primo ministro, Jordan Bardella, ha parlato di “vittoria dell’alleanza del disonore” e ha ribadito che il suo partito “rimane l’unica alternativa”.
L’ultima proiezione Ipsos sulla composizione dell’Assemblea Nazionale stima il Nuovo Fronte Popolare tra i 171 e i 187 seggi, il blocco macroniano di Ensemble 152-163, il Rassemblement National tra 134 e 152 seggi.
Nel dettaglio la proiezione aggiornata di Ipsos indica che all’interno del Fronte Popolare La France Insoumise avrebbe tra i 69 e i 75 deputati, il Partito Comunista 11, gli Ecologisti tra 32 e 36, i Socialisti tra 59 e 65 deputati. Altri di sinistra tra 14 e 16.
Nel blocco macroniano, la formazione del presidente della Repubblica, Reinassance, avrebbe raggiunto tra 96 e 102 seggi, Modem tra 32 e 35, Horizons tra 24 e 28. A destra, il RN avrebbe tra 120 e 134 seggi, gli alleati Repubblicani tra 14 e 18. I Repubblicani non alleati con il RN tra 63 e 68 seggi.
Melenchon: pronti a governare
“Il Nuovo Fronte Popolare è pronto a governare, abbiamo ottenuto un risultato che ci dicevano fosse impossibile”, ha detto il leader di La France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon, subito dopo la diffusione dei primi dati. Lo storico capo della sinistra radicale transalpina ha chiesto le dimissioni dell’attuale primo ministro, Gabriel Attal, che le ha annunciate a stretto giro, e la sua sostituzione con una figura che “applicherà soltanto il programma, ma tutto il programma” del NFP.
“Questa sera il RN è lungi dall’avere la maggioranza assoluta, è un enorme sollievo per gran parte del Paese”, continua, “la volontà del popolo deve essere rigorosamente rispettata. Nessun accordo sarebbe accettabile. La sconfitta del Presidente della Repubblica e della sua coalizione è chiaramente confermata. Il presidente deve inchinarsi e accettare la sua sconfitta”. “Il presidente deve chiedere al Nuovo Fronte Popolare di governare”, ha aggiunto. “Il popolo ha votato secondo coscienza”.
“Fedele alla tradizione repubblicana e in conformità con i miei principi, domani mattina presenterò le mie dimissioni al Presidente della Repubblica”, è la dichiarazione di Attal, “alla luce dei risultati di questa sera molti francesi avvertono una forma di incertezza riguardo al futuro, poiché non è emersa alcuna maggioranza assoluta” quindi “assumerò ovviamente le mie funzioni finché il dovere lo richiederà”, ha aggiunto Attal.
La prudenza di Macron
Emmanuel Macron invita, però, alla “prudenza” perché i risultati non dicono chiaramente chi potrà governare, fa sapere il suo entourage. Macron ha detto di compiacersi che il blocco di centro sia “vivo” dopo sette anni al potere. “Prudenza e analisi dei risultati: la questione è chi governerà d’ora in poi e raggiungerà la maggioranza”, è l’orientamento che emerge, “umiltà, ma dopo sette anni il blocco di centro è vivo”.
Emmanuel Macron attenderà la composizione della nuova Assemblea Nazionale per “prendere le decisioni necessarie”, ha in seguito annunciato l’Eliseo il cui inquilino, pertanto, non si esprimerà per il momento.
La rabbia di Bardella
“Purtroppo l’alleanza del disonore e gli accordi elettorali di Emmanuel Macron e Gabriel Attal con l’estrema sinistra privano” gli elettori di un governo del RN, ha detto Bardella, parlando al suo comitato elettorale dopo che il Rassemblement National e i suoi alleati dei Républicains che hanno seguito il contestato presidente del partito, Eric Ciotti, si sono piazzati al terzo posto.
Bardella ha denunciato le “alleanze contro natura” tra il campo presidenziale e la sinistra, che hanno portato alla sconfitta del suo partito. Secondo Bardella, gli accordi di desistenza per evitare l’arrivo al potere dell’estrema destra “gettano la Francia nelle braccia di Mélenchon”. “Di fronte a questo partito unico questa sera tutto comincia – ha aggiunto Bardella – sarò qui con voi fino alla vittoria. Stasera è caduto un mondo vecchio e nulla può fermare un popolo che ha ricominciato a sperare”, ha concluso.
Le Pen: “Vittoria solo rimandata”
“La nostra vittoria è solo rimandata”, dice Marine Le Pen, aggiungendo che il RN è stato “il primo” partito in Francia. “La marea sta salendo. Questa volta non è salita abbastanza, ma continua a crescere e quindi la nostra vittoria è solo rimandata”, ha aggiunto. “Ho troppa esperienza per essere delusa da un risultato in cui raddoppiamo il nostro numero dei parlamentari”, ha proseguito la leader del RN.
Rieletto Hollande, passa anche Darmanin
L’ex presidente francese, Francois Hollande è stato eletto con il 43.3% dei voti nel seggio di Correze. Passa anche l’attuale ministro dell’Interno, Gérald Darmanin con il 58,9% dei voti contro il suo avversario del RN, Bastien Verbrugghe.