martedì, Luglio 22, 2025
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Suicidio assistito, muore a casa la giornalista Laura Santi

AGI – Laura Santi, giornalista cinquantenne perugina affetta da sclerosi multipla da venticinque anni, è morta ieri intorno a mezzogiorno nella sua abitazione di Perugia. Attivista e consigliera dell’Associazione Luca Coscioni, Laura si è auto-somministrata un farmaco letale, seguendo il protocollo indicato dall’Usl Umbria 1, ultima tappa di una battaglia durata tre anni per ottenere il diritto al suicidio assistito. Al suo fianco, il marito Stefano Massoli.

Colpita da una forma progressiva e avanzata di sclerosi multipla, Laura Santi aveva ricevuto il via libera dalla sua Asl di riferimento solo lo scorso mese, dopo due anni e mezzo dalla richiesta e un lungo iter giudiziario. Il farmaco letale e la strumentazione necessaria sono stati forniti dall’azienda sanitaria, mentre il personale medico e infermieristico che l’ha assistita si è attivato su base volontaria.

Il messaggio di addio: “Ho amato la vita”

Ricordatemi come una donna che ha amato la vita“. Con queste parole Laura Santi, 50 anni da compiere a gennaio e da 25 affetta da sclerosi multipla, ha chiuso la sua lettera di commiato affidata all’Associazione Luca Coscioni, di cui era consigliera. Laura è morta ieri nella sua casa di Perugia, accedendo al protocollo di suicidio assistito della Regione Umbria, al termine di una battaglia legale durata due anni e mezzo.

“Quando leggerete queste righe io non ci sarò più, perché avrò deciso di smettere di soffrire”, scrive Laura Santi. “Molti saranno dispiaciuti, altri soffriranno per non avermi potuto dare un ultimo saluto, un ultimo abbraccio. Vi chiedo di comprendere questo silenzio. Dietro una foto carina sui social, dietro un sorriso, c’era lo sfondo di una quotidianità dolorosa, feroce e in peggioramento continuo.”

“Ho avuto molto tempo per elaborare questa decisione”, prosegue. “Mi sono consentita di assaporare gli ultimi scampoli di vita e di bellezza. Vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo, si dice: io l’ho quasi realizzato. Me ne vado avendo assaporato gli ultimi bocconi di vita in maniera forte e consapevole. Intendetemi: penso che qualsiasi vita resti degna di essere vissuta anche nelle condizioni più estreme. Ma siamo noi, e solo noi, a dover scegliere.”

L’appello per i diritti e le libertà

Laura Santi ha rivolto un abbraccio ideale a tutte le persone care: “Fate conto che io vi stia salutando e abbracciando. La mia vita è stata piena anche grazie a voi”. Dopo i ringraziamenti al marito Stefano e alle assistenti, un monito: “Ho potuto vincere questa battaglia solo grazie agli amici dell’Associazione Luca Coscioni. Seguiteli, seguite i diritti e le libertà individuali. Pretendete una buona legge sul fine vita che rispetti i malati. Esercitate il vostro spirito critico, organizzatevi, non restate a guardare: potrebbe riguardare anche voi o i vostri cari”.

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