domenica, Ottobre 6, 2024
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Tajani: “Mai ascoltato dai Berlusconi una parola contro Meloni”

AGI –  L’incontro tra Marina Berlusconi e Mario Drgahi? “Si tratta del capo di una grande azienda che incontra l’autore di un importante documento sulla competitività. Non mi sembra sia una grande notizia”. Antonio Tajani, intervistato da La Stampa, getta acqua sul fuoco dei retroscena e osserva che “Draghi, immagino, farà vari incontri di questo tipo. Nessuno si deve preoccupare”. A chi gli fa osservare che i rumors raccontano però una famiglia Berlusconi scontenta del governo, il vicepremier e leader FI risponde dicendo: “Non è cosi’, le assicuro”.

“Parlo spesso con loro e – aggiunge – non ho mai ascoltato una parola contro Giorgia Meloni. D’altronde una grande impresa ha una naturale propensione alla stabilita’ politica”.

 

Antonio Tajani guarda ai ritardi nel rinnovo dei vertici Rai facendo osservare che “ogni volta è stato cosi’, non ci sono problemi particolari” e conferma l’indicazione di Simona Agnes a presidente della tv pubblica: “Per noi la sua resta l’unica candidatura e non solo per il nome che porta, ma per il grande lavoro che ha svolto”. 

“Forza Italia, dopo la nomina dei vertici, è pronta a discutere della riforma della Rai. Ne parleremo con i nostri alleati, ma intanto il Cda deve essere eletto con le regole attuali. E poi decideremo il presidente. Lei – ribadisce – è il nome su cui puntiamo”. Puntate anche su Giampaolo Rossi come ad? “Rossi – risponde ancora il segretario FI – è un bravo dirigente, io non ho preclusioni nei confronti di nessuno”.

 

I fratelli Berlusconi sono amici con i quali parlo spesso e sono i figli del nostro fondatore, ma il partito decide autonomamente

 

Torna la tassazione degli extraprofitti delle banche? “A me non risulta”, annota Antonio Tajani.

 

“Giorgetti – fa osservare – ha negato anche recentemente di voler fare un intervento di questo tipo e non mi ha mai detto di aver cambiato idea”. A ogni modo, sempre intervistato dalla Stampa, il vicepremier e segretario FI torna a chiarire che “non voteremo mai un provvedimento come quello presentato e poi modificato nell’estate del 2023. Il sistema bancario ora è sano ma vanno tutelati i piccoli istituti”.

“Il ministro Giorgetti – ripete – ha escluso questa ipotesi. E ovvio che le banche debbano contribuire al rientro del debito pubblico, ma non con una tassa di quel tipo”. A chi gli domanda se si tratti di una richiesta della famiglia Berlusconi, Tajani dice: “Assolutamente no. I fratelli Berlusconi sono amici con i quali parlo spesso e sono i figli del nostro fondatore, ma il partito decide autonomamente”.

 

“Sugli extraprofitti – rileva ancora Tajani – abbiamo fatto, la scorsa estate, una nostra battaglia della quale non avevo nemmeno parlato con Marina Berlusconi. Lei soltanto dopo ha detto di essere contraria a quel decreto, parlando come imprenditrice”. 

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