mercoledì, Dicembre 17, 2025
spot_imgspot_imgspot_imgspot_img

Tajani rilancia il Piano Mattei e la diplomazia della crescita in Africa e Medio Oriente

AGI – L’Africa come priorità strategica “assoluta”, il Mediterraneo come spazio naturale di proiezione geopolitica ed economica dell’Italia, il Medio Oriente come banco di prova di una diplomazia che intreccia sicurezza, energia e ricostruzione. È questo il filo conduttore che emerge dalle dichiarazioni rese negli ultimi giorni dal vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in una serie di appuntamenti istituzionali alla Farnesina e in contesti pubblici dedicati alla politica estera e alla promozione economica.

Il messaggio più netto è arrivato il 15 dicembre, nel corso della sessione inaugurale della XVIII Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori, ospitata alla Farnesina. In quell’occasione Tajani ha rivendicato il rafforzamento della presenza italiana in Africa come asse strutturale dell’azione di politica estera, sottolineando che “la crescita dell’Africa è la nostra crescita”. Il ministro ha richiamato le missioni recenti nel Sahel – in particolare in Mauritania, Senegal e Niger, insieme al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi – come conferma di una strategia fondata su partenariati “alla pari”, cooperazione concreta e dialogo politico, anche attraverso il Piano Mattei per l’Africa, presentato come cornice di lungo periodo. Nello stesso intervento, Tajani ha collegato la dimensione africana a una pluralità di dossier: gestione delle migrazioni irregolari, contrasto ai trafficanti di esseri umani, sicurezza energetica e alimentare, lotta al terrorismo, ma anche apertura di nuove ambasciate, Istituti italiani di cultura e uffici delle agenzie per l’internazionalizzazione. Una proiezione che combina diplomazia politica, cooperazione allo sviluppo e sostegno al sistema produttivo.

 

 

Questo approccio è stato articolato il 12 dicembre a Roma, nel messaggio inviato all’Assemblea pubblica di Confindustria Assafrica & Mediterraneo, dove Tajani ha indicato Africa e Medio Oriente come direttrici prioritarie dell’azione del governo. In quel contesto ha rivendicato la centralità della “diplomazia della crescita”, illustrando il piano per l’export verso i mercati ad alto potenziale e il ruolo dell’Italia nei grandi corridoi economici, a partire dall’Imec, destinato a collegare Europa, Nord Africa, Golfo e Indo-Pacifico. Un disegno che valorizza i porti italiani – Trieste in primis – come snodi logistici strategici.

Il Mediterraneo emerge anche come spazio energetico cruciale. Il 15 dicembre, intervenendo alla sessione “Italia come snodo geopolitico strategico per le rotte energetiche” della Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori, Tajani ha definito l’Italia un potenziale hub energetico per l’Europa, richiamando il nesso tra sicurezza energetica, stabilità regionale e grandi dossier internazionali, dal nucleare iraniano alla centrale ucraina di Zaporizhzhia.

Sul fronte mediorientale, la Conferenza alla Farnesina ha fatto da cornice anche all’incontro bilaterale con il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul, il 15 dicembre, conclusosi con la firma di una dichiarazione congiunta su Gaza. Roma e Berlino hanno rilanciato l’impegno umanitario in vista dell’inverno e ribadito la volontà di essere presenti nella fase di ricostruzione, facendo leva sul ruolo delle Nazioni Unite, delle Ong e sulla base Onu di Brindisi come hub logistico. In conferenza stampa, Tajani ha chiarito che il senso politico dell’intesa è affermare una presenza europea nel “dopo guerra”, con il coinvolgimento anche del settore privato.

A completare il quadro, oggi 16 dicembre, intervenendo a Roma a un evento all’Esperienza Europa – David Sassoli, in occasione del premio Sakharov, Tajani ha ribadito una linea di realismo diplomatico: dialogare con tutti non significa condividere. Un principio che vale per l’Africa, il Medio Oriente e i teatri più complessi, dalla Russia al Venezuela, e che si traduce nella difesa degli interessi nazionali, delle comunità italiane all’estero e di un ruolo attivo dell’Italia nei principali dossier globali.

 

 ​ Read More 

​ 

VIRGO FUND

PRIMO PIANO