AGI – C’è un’altra vittima legata all’uso di un taser, dopo il 57enne morto a Olbia. Il fatto è accaduto nel Genovese ieri pomeriggio, come riportano diversi media.
La dinamica
Un uomo di 47 anni di origini albanesi per un arresto cardiaco che potrebbe essere legato alla scarica. La procura di Genova nelle prossime ore aprirà un fascicolo per omicidio colposo e disporrà l’autopsia. Secondo una prima ricostruzione, i carabinieri sono stati chiamati dai vicini dell’uomo. Sul posto sono arrivate due pattuglie, e i militari dell’Arma hanno trovato l’uomo in forte stato di agitazione, probabilmente ubriaco. Un carabiniere ha usato il taser che ha raggiunto di striscio sia l’uomo sia un collega; un secondo colpo, non avrebbe avuto effetto. Il taser è stato poi impugnato da un altro carabiniere, che ha colpito l’uomo. I sanitari del 118, chiamati immediatamente, hanno potuto solo constatarne la morte.
Reazioni
“Dopo Olbia, un altro caso nell’entroterra di Genova, a Sant’Olcese. In poche ore ben due vittime colpite da un taser. Salvini, la Lega e compagnia possono anche strillare quanto vogliono ma è evidente che esiste un problema con questo strumento che va intanto bloccato”. Così Filiberto Zaratti, capogruppo di Avs nella commissione Affari costituzionali della Camera. “Si dia seguito alla denuncia della Garante dei detenuti della Sardegna Irene Testa che giustamente parla di ‘strumento di tortura legalizzato'”, aggiunge.
L’azienda
Ad oggi non esistono evidenze scientifiche che dimostrino una correlazione diretta di causa-effetto tra l’utilizzo del Taser e il decesso dei soggetti colpiti”. A sostenerlo è Axon, società fornitrice del dispositivo in dotazione alle forze dell’ordine italiane, dopo la morte di due persone successiva a interventi a Olbia e nel Genovese. “I dispositivi Taser – continua Axon – sono progettati per ridurre i rischi sia per gli operatori delle forze dell’ordine sia per i cittadini, offrendo un’alternativa non letale all’uso delle armi da fuoco. Il funzionamento del Taser si basa su impulsi elettrici a basso amperaggio che inducono una temporanea incapacità neuromuscolare (NMI), con effetto che cessa immediatamente al termine del ciclo. Studi indipendenti – tra cui la ricerca della Wake Forest University School of Medicine – hanno dimostrato che nel 99,7% dei casi non si registrano danni permanenti, se non lesioni lievi causate prevalentemente da cadute”.
Axon conferma “la propria massima collaborazione con le autorità competenti e sottolinea l’importanza di attendere l’esito delle indagini e degli esami autoptici prima di formulare qualsiasi valutazione sulle cause dei singoli decessi”.