sabato, Dicembre 27, 2025
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Thailandia e Cambogia verso la pace, firmata la tregua

AGI – Thailandia e Cambogia hanno concordato un cessate il fuoco immediato, impegnandosi a porre fine agli scontri al confine che hanno causato, nelle ultime tre settimane, un centinaio di vittime e costretto alla fuga da entrambi i Paesi di oltre un milione di persone.

In una dichiarazione congiunta, i due vicini del sud-est asiatico hanno affermato che il cessate il fuoco entra in vigore da oggi e riguarda “tutti i tipi di armi, inclusi attacchi contro civili, obiettivi e infrastrutture civili, e obiettivi militari di entrambe le parti, in tutti i casi e in tutte le aree”.

I dettagli dell’accordo e il periodo di osservazione

“Entrambe le parti concordano di mantenere gli attuali schieramenti di truppe senza ulteriori spostamenti”, hanno affermato i rispettivi ministri della Difesa. I due Paesi hanno inoltre concordato di cooperare nelle attività di sminamento e nella lotta alla criminalità informatica. Il ministro della Difesa thailandese, Nattaphon Narkphanit, ha spiegato che la finestra iniziale di tre giorni sarà un “periodo di osservazione per confermare che il cessate il fuoco sia reale”, definendo la tregua “una porta verso una risoluzione pacifica“.

Il ruolo dell’Asean e l’intervento internazionale

L’Unione Europea ha invitato entrambe le parti ad attuare la tregua “in buona fede”, mentre l’Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, Volker Turk, ha auspicato che ciò porti a una pace più duratura. Il conflitto si era esteso a quasi tutte le province di confine, infrangendo una precedente tregua. Il cessate il fuoco è arrivato dopo tre giorni di colloqui di confine, convocati a seguito di una riunione di crisi dei ministri degli Esteri dell’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (Asean), di cui fanno parte sia la Cambogia che la Thailandia. Il portavoce per gli affari esteri dell’UE ha ringraziato “l’Asean per il suo ruolo positivo” e ha affermato che il blocco europeo è pronto a fornire qualsiasi supporto necessario. Oltre a Trump, anche la Cina ha contribuito alla tregua. I ministri degli Esteri di Cambogia e Thailandia visiteranno Pechino il 28 e 29 gennaio per colloqui trilaterali e per incontrare il diplomatico Wang Yi.

Le origini della disputa territoriale

Il conflitto nasce da una disputa territoriale sulla demarcazione, risalente all’epoca coloniale, del confine tra Thailandia e Cambogia, lungo 800 chilometri, dove antichi templi sono rivendicati da entrambe le parti. Cinque giorni di combattimenti a luglio avevano già causato la morte di decine di persone prima che Stati Uniti, Cina e Malesia mediassero una tregua. Un accordo ampliato firmato a ottobre è stato violato nel giro di pochi mesi. Entrambi i Paesi si sono accusati a vicenda di aver fomentato i nuovi scontri e si sono scambiati accuse di attacchi contro i civili.

La questione della demarcazione coloniale

Sebbene entrambe le parti abbiano concordato di porre fine ai combattimenti, dovranno comunque risolvere la questione della demarcazione del confine dopo il cessate il fuoco. I templi contesi sono rivendicati da entrambe le nazioni a causa di una vaga demarcazione fatta dagli amministratori coloniali francesi della Cambogia nel 1907. Il rappresentante delle Nazioni Unite ha affermato di sperare che il cessate il fuoco “apra la strada alla costruzione della fiducia e alla pace”. Le persone colpite “devono ricevere tutta l’assistenza necessaria per tornare a casa sane e salve”, ha affermato.

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