sabato, Novembre 8, 2025
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Tre nuove specie di rospi africani danno alla luce piccoli già formati

AGI – Tre nuove specie di rospi arboricoli africani, appartenenti al genere Nectophrynoides, saltano la fase del girino e partoriscono piccoli vivi. È la conclusione di uno studio pubblicato sulla rivista Vertebrate Zoology da un team internazionale guidato dall’Università di Copenaghen, con la partecipazione di ricercatori di Potsdam, Dar es Salaam e del Consiglio nazionale delle ricerche spagnolo.

La scoperta amplia la comprensione delle strategie riproduttive degli anfibi e mostra come, in alcune linee evolutive, la viviparità possa sostituire la metamorfosi classica uovo-girino-adulto. Le nuove specie, identificate nei Monti dell’Arco Orientale della Tanzania, nascono già come piccoli rospi formati, un fenomeno rarissimo che riguarda meno dell’1% delle oltre 7.000 specie di rane e rospi conosciuti. Il gruppo, noto come “rospi degli alberi“, rappresenta un caso unico in Africa di fecondazione interna e parto vivo.

Metodi di ricerca e scoperte inattese

La ricerca ha combinato analisi genetiche su esemplari recenti e tecniche di museomica, che hanno permesso di estrarre DNA da campioni storici raccolti oltre un secolo fa e conservati al Museum für Naturkunde di Berlino. “L’uso di campioni museali ha rivelato una diversità nascosta tra questi rospi, consentendoci di descrivere nuove specie con maggiore precisione filogenetica”, ha spiegato la biologa Alice Petzold dell’Università di Potsdam.

Nuove specie endemiche e minacce ambientali

Il lavoro, coordinato da Mark D. Scherz del Museo di Storia Naturale della Danimarca, documenta tre nuove specie endemiche tra cui Nectophrynoides luhomeroensis e conferma che molte popolazioni vivono in habitat isolati e frammentati. Gli autori avvertono che la deforestazione e l’espansione mineraria minacciano direttamente questi ecosistemi.

L’urgenza della conservazione

“Le foreste dell’Arco Orientale stanno scomparendo rapidamente, riducendo le possibilità di sopravvivenza di questi rospi vivipari“, ha osservato John V. Lyakurwa dell’Università di Dar es Salaam. Lo studio sottolinea che la tutela di queste specie richiede una protezione mirata delle foreste montane tanzaniane, riconosciute come hotspot di biodiversità mondiale, e programmi di conservazione specifici per anfibi endemici.

Il rischio di estinzione e l’appello finale

Una delle specie dello stesso genere, Nectophrynoides asperginis, è già estinta in natura, mentre un’altra non è stata più osservata dal 2003. Senza interventi urgenti, avvertono i ricercatori, anche le nuove specie appena descritte rischiano di scomparire.

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