AGI – E’ poco più che una macchia colorata su uno sfondo sfocato, ma potrebbe essere la soluzione a uno dei più intriganti misteri dell’esplorazione del secolo scorso: la scomparsa dell’aviatrice Amelia Earhart nel luglio 1937 a bordo del suo bimotore Lockheed 10-E Electra. La Deep Sea Vision, società di spedizione oceanica americana, ha catturato immagini sfocate di un oggetto nelle acque profonde del Pacifico che potrebbe essere proprio l’aereo cui per quasi un secolo è stata data la caccia. Prima di fotografare gli abissi, Tony Romeo – ex ufficiale dell’intelligence dell’aeronautica militare e amministratore delegato di Deep Sea Vision – ha fatto perlustrare 6.000 miglia di Oceano Pacifico con un drone da 9 milioni di dollari. Per finanziare la costosa operazione, Romeo ha venduto immobili commerciali, mentre dalle profondità del Pacifico la tecnologia sonar restituiva immagini di quelli che potrebbero essere i resti del bimotore con cui Earthart cercava di diventare la prima donna a circumnavigare il globo in volo.
L’aviatrice era stata vista l’ultima volta in Papua Nuova Guinea e di lei si erano perse le tracce vicino all’isola Howland, un atollo disabitato e sperduto in mezzo al mare. L’immagine che dà buone speranze di aver ritrovato l’aereo è stata scattata a circa 100 miglia dall’isola Howland, a metà strada tra l’Australia e le Hawaii. Secondo il ‘Wall Street Journal’, l’immagine dell’aereo sospetto è stata scattata a 5.000 metri di profondità. “Non ci sono altri incidenti noti nella zona, e certamente non di quell’epoca con quel tipo di design con la coda che si vede chiaramente nell’immagine”, ha dichiarato Romeo a ‘Sky News’, dicendosi “convinto” che si tratta dell’aereo di Earhart, nonostante la bassa qualità della fotografia. La squadra di Romeo prevede di tornare sul posto nel 2024 o all’inizio del prossimo anno con una telecamera e un drone per indagare ulteriormente.
La celebre aviatrice e il suo navigatore, Fred Noonan, furono dichiarati morti il 5 gennaio 1939, dopo che gli Stati Uniti conclusero che si era schiantata da qualche parte nell’Oceano Pacifico, ma i loro resti non furono mai ritrovati. Non è la prima volta che si cerca di risolvere questo mistero, che per decenni ha lasciato perplessi gli americani. Tra il 2002 e il 2017 ci ha provato la società di esplorazione oceanica Nauticos, ma senza risultati.