giovedì, Giugno 19, 2025
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Trump: “Potrei attaccare oppure no, non lo sa nessuno”. Teheran smentisce richieste di incontri

AGI – Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha mantenuto un atteggiamento evasivo di fronte alle pressanti domande dei giornalisti riguardo un potenziale attacco all’Iran e un coinvolgimento nel conflitto israelo-iraniano. Le sue dichiarazioni, rilasciate all’esterno della Casa Bianca, oscillano tra l’ironia e un’ambiguità calcolata, mentre emergono versioni contrastanti sui tentativi di negoziato tra i due Paesi.

Interrogato direttamente sulla possibilità di un’azione militare contro Teheran, Trump ha risposto: “Potrei farlo, potrei non farlo, voglio dire, nessuno sa quello che farò”. Incalzato dai reporter sull’eventualità di un avvicinamento degli Stati Uniti al conflitto regionale, il Presidente ha replicato con sarcasmo: “Colpirà le componenti nucleari iraniane? E a che ora esattamente, signore? Signore, intende attaccare? Potrebbe gentilmente informarci così possiamo essere lì a guardare?”.

Iran e Stati Uniti: tra minacce e negoziati

Successivamente, assumendo un tono più serio, ha ribadito: “Potrei anche non farlo, voglio dire, nessuno sa cosa farò. Posso dirvi solo questo: l’Iran ha molti problemi e vuole negoziare“. Trump ha poi affermato che l’Iran avrebbe contattato gli Stati Uniti per riprendere i negoziati sul programma nucleare, interrotti dopo l’attacco israeliano. “L’Iran ha molti problemi e vuole negoziare. Perché non hanno negoziato con me due settimane fa? Avrebbero potuto farlo bene. Avrebbero avuto un Paese. È molto triste vedere questo”, ha dichiarato il Presidente, ribadendo la sua reticenza su un eventuale ingresso in guerra a fianco di Israele.

Il post su Truth Social e la reazione iraniana

Ha inoltre chiarito che il suo messaggio su Truth Social, “resa incondizionata“, non era un’intimazione, ma si riferiva alla presunta condizione di capitolazione dell’Iran. “Per 40 anni hanno detto ‘Morte all’America’, ‘Morte a Israele’, ‘Morte a chiunque non gli piacesse’. Erano dei bulli, dei bulli da cortile. Non lo sono più, ma vedremo cosa succederà”, ha concluso.

 

 

Contatti con Teheran e sostegno a Netanyahu

Il Presidente ha confermato di aver ricevuto contatti da Teheran per la ripresa delle trattative, sebbene con un tempismo ritenuto “molto tardi”. Ha inoltre rivelato che l’Iran avrebbe persino suggerito un incontro alla Casa Bianca, una proposta da lui definita “coraggiosa”. Riguardo alla sua conversazione con il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, Trump ha riferito di avergli detto: “Continua così”. Ha elogiato Netanyahu come “un brav’uomo” che “ha fatto un buon lavoro”, pur ritenendo che sia stato “trattato in modo molto ingiusto dal suo Paese”.

La smentita dell’Iran e le accuse a Trump

Tuttavia, la missione iraniana presso le Nazioni Unite ha smentito categoricamente le affermazioni di Trump su X, negando di aver richiesto un incontro alla Casa Bianca per negoziare. In un post dal tono perentorio, la missione ha definito il Presidente statunitense un “guerrafondaio” che diffonde “spregevoli menzogne“. “Nessun funzionario iraniano ha mai chiesto di strisciare ai cancelli della Casa Bianca. L’unica cosa più spregevole delle sue menzogne è la sua codarda minaccia di ‘far fuori’ la Guida Suprema dell’Iran“, si legge nel messaggio. “L’Iran NON negozia sotto costrizione, NON accetterà la pace sotto costrizione, e certamente NON con un guerrafondaio che lotta per restare rilevante”. La missione diplomatica ha infine avvertito che “l’Iran risponderà a qualsiasi minaccia con una contro-minaccia e ricambierà qualsiasi azione con reazioni”.

 

 

 

 

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