AGI – Ha raggiunto la moglie in una strada del centro di Tolentino vicino a un parco pubblico, guidando un monopattino: la donna stava parlando al telefono con un’amica e in procinto di andare al lavoro a casa di un’anziana che assisteva come badante. I due hanno iniziato a litigare, quindi l’uomo ha tirato fuori un coltello e l’ha colpita ripetutamente al collo e alle spalle con estrema violenza. Non contento, una volta a terra, l’ha presa ripetutamente a calci.
Nikollaq Hudhra, bracciante albanese di 55 anni residente in provincia di Perugia, ha ucciso così la moglie Gentiana, 45enne anche lei albanese, dalla quale si era separato da qualche anno. “Una separazione turbolenta”, secondo l’amica con la quale Gentiana era al telefono poco prima di essere uccisa e che l’aveva accompagnata nel pomeriggio a fare la spesa. La coppia ha due figli di 21 e 22 anni, per i quali è stato attivato il servizio di assistenza psicologica.
Un femminicidio, quello che si è consumato poco prima delle 20 di ieri, che per gli inquirenti sarebbe stato premeditato e che ha avuto diversi testimoni, i quali hanno fatto appena in tempo a chiamare i carabinieri. Dopo averla uccisa, l’omicida si è seduto su una panchina ed ha aspettato che gli uomini dell’Arma lo portassero via. “Resto qui: ho fatto tutto quello che dovevo fare”, gli hanno sentito dire. Nikollaq Hudhra è stato interrogato nella notte, ha “ammesso completamente la sua responsabilità” ha confermato il suo legale e, al termine, trasferito in carcere a Montacuto di Ancona con l’accusa di omicidio pluriaggravato.
Il legale dell’uomo, ha ammesso le sue responsabilità
“Ha ammesso le sue responsabilità: l’ha uccisa per salvare i suoi figli”. Cosi’ l’avvocato Lucia Testarmata, difensore di Nikollak Hudhra, albanese di 55 anni, che ieri sera ha ucciso l’ex moglie Gentiana, nel centro di Tolentino. I carabinieri lo hanno trovato su una panchina, poco distante dal corpo senza vita della donna e lo hanno portato in caserma, dove ha confessato il femminicidio. Al termine dell’interrogatorio, alla presenza del pubblico ministero Enrico Riccioni, e del colonnello dei carabinieri Raffaele Ruocco, è stato trasferito al carcere di Montacuto di Ancona. Domani è in programma l’udienza per la convalida dell’arresto.
“Valuteremo il suo stato mentale – ha aggiunto l’avvocato Testarmata -: evidentemente c’è da fare qualche accertamento (sulle sue condizioni psichiche, ndr.), ma non era in cura”.
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