martedì, Giugno 24, 2025
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Un casco digitale farà volare ancora di più le Ducati in pista

AGI – È tutto un gioco di colori: luci che si accendono e si spengono veloci come in un codice segreto e che servono a capire in un battito di ciglia cosa sta succedendo.

È così che una moto lanciata a più di 300 km/h dialoga con un pilota i cui muscoli sono tesi all’inverosimile per assorbire potenza e velocità e restituire precisione ed equilibrio. Niente numeri, nè tanto meno lettere: non ci sarebbe tempo di leggerli quando bisogna tenere d’occhio l’insidia del tracciato e l’incalzare degli avversari.

Ma le informazioni che un pilota potrebbe sfruttare grazie alle centinaia di sensori – fisici e virtuali – sono una risorsa troppo preziosa e per questo Ducati, in collaborazione con il partner tecnologico Lenovo, sta mettendo a punto un nuovo strumento: un casco sulla cui visiera proiettare i dati utili in tempo reale. Nulla di ufficiale, ancora, ma nel corso di un incontro con la stampa a margine del GP del Mugello, l’indiscrezione non è stata smentita. 

Il regolamento di gara delle MotoGP è, se possibile, più stringente di quello della Formula 1 e non permette che ci sia dialogo tra il pilota in pista e i tecnici nel paddock.

Eppure negli ultimi anni chi cavalca bolidi da oltre duecento cavalli può contare su un alleato che si fa ogni stagione più prezioso: la tecnologia digitale. Pistoni, bielle e alberi a camme, quindi, ma anche sensori, chip e decine di metri di cavi che avviluppano mostri come la Panigale di Ducati, ne imbrigliano la forza e la trasformano in vittoria. 

Negli ultimi anni, le moto Ducati sono diventate protagoniste assolute della MotoGP, conquistando vittorie, podi e titoli mondiali. Ma il segreto di questo dominio non è solo il motore rombante o il talento dei piloti: dietro ogni curva, ogni sorpasso e ogni decimo di secondo c’è una tecnologia all’avanguardia. E in questa rivoluzione silenziosa, Lenovo gioca un ruolo da protagonista.

Non solo sponsor: una partnership “di motore”

La collaborazione tra Ducati e Lenovo, iniziata nel 2018 e rafforzata nel 2021, non è una semplice sponsorizzazione con logo sulla carena. Lenovo è diventata parte integrante del team, definita dagli stessi ingegneri Ducati come “un pezzo del motore” che contribuisce concretamente alle prestazioni in pista.

Grazie a questa alleanza, Ducati ha potuto superare i limiti delle proprie infrastrutture tecnologiche, accedendo a un arsenale di strumenti hardware e software che fanno la differenza tra una buona gara e una vittoria.

Dati, dati, dati: così si vince in MotoGP

Ogni moto Ducati è un laboratorio su due ruote. Durante un weekend di gara, vengono raccolti oltre 100 gigabyte di dati, contro l’unico gigabyte scaricato nei primi anni 2000. Dietro questa mole di informazioni ci sono circa 50 sensori fisici montati sulla moto, ma grazie a modelli matematici e all’intelligenza artificiale, il team può analizzare come se ci fossero oltre 1.200 sensori virtuali.

E se pensate che i dati arrivino in diretta come in Formula 1, vi sbagliate: in MotoGP la telemetria live è vietata. Ma appena la moto rientra ai box, i dati vengono scaricati e analizzati al volo, sia in pista che a distanza, nella sede Ducati di Borgo Panigale. Il tutto avviene in pochi minuti, permettendo agli ingegneri di intervenire subito, mentre il pilota è ancora lì a dare le sue impressioni.

Calcoli intelligenti, risultati immediati

Qui entra in gioco la tecnologia Lenovo: workstation ultra-performanti e server portatili Edge, capaci di resistere alle condizioni estreme del paddock e allo stesso tempo ridurre i tempi di calcolo fino al 30%. Ma soprattutto, è l’intelligenza artificiale a fare la magia: grazie a modelli predittivi e algoritmi avanzati, oggi Ducati riesce a trovare la calibrazione perfetta del motore in un solo giro. Un processo che prima richiedeva quattro tentativi.

Questo significa che i piloti hanno più tempo per concentrarsi su aspetti decisivi come il passo gara e la gestione delle gomme.

Gomme, elettronica e il segreto della curva perfetta

Uno dei campi in cui l’innovazione si è fatta sentire di più è proprio l’analisi dell’usura degli pneumatici: sapere con precisione fino a che punto si può spingere senza rischiare di perdere aderenza fa la differenza tra un podio e una caduta.

In più, la moto è regolata curva per curva. Grazie alla posizione stimata della moto sulla pista (senza usare GPS!), è possibile modificare in tempo reale parametri come freno motore, controllo di trazione ed erogazione di potenza, adattandoli alle caratteristiche specifiche di ogni punto del tracciato.

Dalla pista alla strada

Il bello è che tutto questo non resta confinato nei circuiti. Il reparto corse Ducati è anche un laboratorio di innovazione per le moto di serie. Molte delle tecnologie usate oggi sulle Panigale stradali – dal controllo di trazione alla gestione del freno motore – derivano direttamente dallo sviluppo MotoGP.

In alcuni casi, sensori sofisticati utilizzati in gara vengono sfruttati anche nello sviluppo delle moto da strada, aiutando i tecnici a ottimizzare le prestazioni per tutti i motociclisti, non solo per i professionisti.

Un gioco di squadra… ad alta tecnologia

Dietro ogni successo Ducati c’è un lavoro di squadra che unisce il paddock alla sede centrale, i tecnici ai data analyst, gli ingegneri ai programmatori. Grazie alla condivisione istantanea dei dati tra pista e quartier generale, ogni decisione viene presa con il supporto della scienza.

E con Lenovo a fornire la potenza di calcolo necessaria, la Ducati è diventata la moto da battere. Ma in fondo, è quello che succede quando passione, innovazione e velocità corrono insieme.

 

 

 

 

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