AGI – Un selfie con lo sfondo delle Dolomiti varrà bene 5 euro. È quanto hanno pensato i contadini proprietari dei pascoli della Val Gardena, che avevano annunciato la novità. Ma tutto era sembrato più una provocazione che non una scelta commerciale autentica, sull’onda del successo che la zona del Seceda, nel cuore delle Dolomiti, con i suoi paesaggi mozzafiato ha portato.
C’è un termine ormai per definire paesaggi, sfondi, situazioni: instagrammabile. E quel sentiero che parte dalla vetta del Seceda è anche un hashtag rilevante per post, storie e reels. Giorni fa si sono registrate addirittura code lunghissime, con tempi di attesa incalcolabili per arrivare alla stazione a valle della funivia.
L’introduzione del tornello e del pedaggio
Adesso c’è un tornello da superare. E il pedaggio costa 5 euro. In compenso i selfie sono illimitati. Turisti italiani e stranieri dovranno adeguarsi e scegliere se proseguire verso lo sfondo da far invidia o accontentarsi di immagini meno ambite.
Alternative e opzioni per i fotografi
Cinque euro il pass per avere le suggestive e pittoresche Odle visibili e instagrammabili, oppure passare lo smartphone a residenti e bambini che sono esentati dal pedaggio. Poi lavorare con l’IA per aggiungere o rimuovere soggetti.
Chiusura simbolica del sentiero
La situazione è ormai intollerabile. Siamo costretti a compiere un ulteriore passo. Dal momento della comunicazione della chiusura simbolica del sentiero, all’inizio di luglio e intesa come invito alla collaborazione, non vi è stato alcun contatto da parte di rappresentanti politici, associazioni turistiche, CAI (Club Alpino Italiano, ndr) o altri enti. Siamo pronti a passi anche di natura legale.
Così l’ex azzurro dello snowboard, Georg Rabanser e Josef Dorfmann, a nome dei proprietari dei pascoli alpini al Seceda, la zona montuosa sopra Santa Cristina in Val Gardena in Alto Adige, che hanno allestito un tornello a pagamento lungo il sentiero che porta al punto panoramico verso le Odle. I proprietari dei pascoli hanno deciso di istituire una tassa di 5 euro a seguito delle migliaia di persone che si recano ogni giorno. Il pedaggio è per tutti i turisti ad esclusione dei residenti e bambini.
Over-turismo
In Alto Adige l’over-turismo sui sentieri di montagna sta diventando un problema. Dal 4 luglio scorso, quando il tornello era entrato in funzione per alcune ore, Rabanser e Dorfmann riferiscono, “non abbiamo ricevuto nessuna chiamata, nessun incontro, nessuna risposta: nonostante le promesse pubbliche di affrontare il problema, la realtà è stata un silenzio totale”. I due esponenti dell’iniziativa sostengono che “i proprietari si sentono ignorati e non rispettati nel loro ruolo di gestori del territorio”.
Picco di presenze e danni ambientali al Seceda
Lo scorso lunedì 22 l’area attorno alla Seceda ha registrato un nuovo picco di presenze: circa 8.000 visitatori in un solo giorno e, come riferiscono Rabanser e Dorfmann, “con l’abbandono dei sentieri, i danni ai pascoli, rifiuti e feci nei prati, la situazione non è più sostenibile“. Il presidente del CAI Alto Adige, Carlo Alberto Zanella, che conferma la riattivazione del tornello, sostiene che “la storia della provocazione è un’autentica balla” e teme che questa iniziativa sul Seceda, “faccia diventare l’Alto Adige un paradiso dei tornelli” precisando, “io sono anni che effettuo le mie escursioni nel Bellunese dove la situazione è più tranquilla”.