AGI – L’annuncio della proposta è arrivato, come spesso accade nel suo caso, in un modo non particolarmente formale e in luogo quantomeno insolito per il tema. Su Truth e direttamente dagli spalti del Flushing Meadows a New York, dove Donald Trump si trova per assistere alla finale Us Open tra Sinner e Alcaraz.
In realtà, la notizia era trapelata un’ora prima dai media israeliani, che rivelavano dell’invio di una proposta ad Hamas da parte del presidente degli Stati Uniti, che includeva il rilascio di tutti gli ostaggi in cambio di detenuti palestinesi, la cancellazione dell’operazione dei carri Gideon II a Gaza e i negoziati per porre fine alla guerra.
Nel frattempo, una fonte vicina al primo ministro Benjamin Netanyahu, faceva sapere che “Israele stava prendendo in seria considerazione la proposta del presidente Trump“.
Immediata è stata la reazione del Forum delle famiglie per il ritorno degli ostaggi, che definendo la mossa di Trump una “una svolta storica“, ha subito chiesto al governo Netanyahu di annunciare il “sostegno incondizionato all’accordo che sta prendendo forma”.
La conferma di Trump e l’avvertimento ad Hamas
Poco più di un’ora, e interviene Trump in prima persona. Mentre la finale dell’Us Open tarda a cominciare, il presidente degli Stati Uniti sul suo social conferma la proposta per la liberazione degli ostaggi ancora a Gaza e per il cessate il fuoco fatta sia a Israele che ad Hamas. Nel suo post, Trump spiega che gli israeliani hanno accettato le condizioni e avverte Hamas delle conseguenze qualora non dovesse rispondere positivamente. “Questo è il mio ultimo avvertimento, non ce ne saranno più”, spiega il tycoon.
Hamas chiede chiarimenti
In questo valzer di annunci, conferme e reazioni, manca ancora la risposta di Hamas, sebbene una fonte vicina all’organizzazione palestinese rivela al quotidiano israeliano Ynet, che l’offerta di Trump non verrà respinta, ma saranno necessari “chiarimenti riguardo il rapporto tra il rilascio dei rapiti e il numero di detenuti palestinesi da rilasciare”. Nel frattempo, anche oggi sono proseguiti i raid israeliani sulla Striscia, in particolare su Gaza City. Proprio lì, riferisce al-Jazeera, ci sono stati la maggior parte delle 52 vittime odierne degli attacchi dell’Idf, che continua la sua avanzata nella città. Incursione confermata anche da Benjamin Netanyahu, il quale ha spiegato che a seguito dell’offensiva “circa 100.000 persone hanno lasciato la città, nonostante Hamas stia cercando di fare di tutto per impedire loro di uscire così, in modo tale che restino come scudi umani“.