AGI – Il presidente Usa Joe Biden ha telefonato ai capi dei governi di Italia, Gran Bretagna, Francia e Germania per parlare delle tensioni in Medio Oriente, tra cui le minacce da parte dell’Iran di un attacco contro Israele. Lo ha riferito la Casa Bianca.
Washington ha quindi diffuso una nota in cui Biden, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il premier britannico John Starmer e il presidente francese Emmanuel Macron chiedono che l’Iran ritiri “le sue continue minacce di un attacco militare contro Israele” e fanno sapere di aver “discusso le gravi conseguenze per la sicurezza regionale qualora un simile attacco dovesse verificarsi”.
l presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha dichiarato che il suo Paese ha “il diritto di rispondere” a qualsiasi aggressione, dopo che Scholz lo ha esortato alla de-escalation.
“Pur ponendo l’accento sulle soluzioni diplomatiche alle questioni, l’Iran non cederà mai alle pressioni, alle sanzioni e alle prepotenze e ritiene di avere il diritto di rispondere agli aggressori in conformità con le norme internazionali”, ha dichiarato Pezeshkian, secondo una dichiarazione pubblicata dall’agenzia di stampa ufficiale IRNA dopo una telefonata con il cancelliere tedesco, a cui è seguita un’altra conversazione con Starmer, che gli ha chiesto di “ritirare le minacce”.
Il testo della dichiarazione
“Noi, leader di Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania e Italia, abbiamo discusso della situazione in Medio Oriente. Abbiamo espresso il nostro pieno sostegno agli sforzi in corso per allentare le tensioni e raggiungere un cessate il fuoco e un accordo di rilascio degli ostaggi a Gaza.
“Abbiamo approvato l’appello congiunto del Presidente Biden, del Presidente Sisi dell’Egitto e di Amir Tamim del Qatar a riprendere i colloqui più avanti questa settimana con l’obiettivo di concludere l’accordo il prima possibile, e abbiamo sottolineato che non c’è altro tempo da perdere. Tutte le parti devono assumersi le proprie responsabilità. Inoltre, è necessaria una consegna e distribuzione senza restrizioni degli aiuti.
“Abbiamo espresso il nostro sostegno alla difesa di Israele dall’aggressione iraniana e dagli attacchi dei gruppi terroristici sostenuti dall’Iran. Abbiamo invitato l’Iran a ritirare le sue continue minacce di un attacco militare contro Israele e abbiamo discusso le gravi conseguenze per la sicurezza regionale qualora un simile attacco dovesse verificarsi”.
Negoziati a rischio
“Dobbiamo essere preparati a quella che potrebbe essere una serie di attacchi significativi”, ha detto ai giornalisti il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby aggiungendo che Washington condivide le valutazioni di Israele sulla possibilità di un attacco “questa settimana”.
Gli Stati Uniti temono che il timing di qualsiasi attacco possa avere un impatto sui negoziati per il cessate il fuoco a Gaza, mettendoli a rischio, ha aggiunto Kirby, secondo il quale gli alleati europei “devono decidere il loro ruolo nella risposta a un eventuale attacco dell’Iran”.
“Possibile un attacco entro 24 ore”
Fonti anonime della regione hanno riferito a Fox News che l’Iran e i suoi alleati in Medio Oriente potrebbero lanciare un attacco contro Israele entro le prossime 24 ore. “I funzionari [in Medio Oriente] credono che stiamo raggiungendo l’ora zero”, riferisce il corrispondente della Fox News, Trey Yingst.
Il sito di notizie Axios ha riferito ieri che, mentre il presidente iraniano Masoud Pezeshkian vuole evitare una risposta dura, il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche sta spingendo per lanciare un attacco più grande di quello del 13-14 aprile, quando centinaia di droni e missili furono lanciati nel primo attacco diretto dell’Iran contro Israele. Quasi tutti i proiettili e i droni furono intercettati durante quell’attacco.
Tajani sente l’omologo iraniano
Il tema del cessate il fuoco immediato a Gaza, “chiave per la de-escalation in tutta l’area”, è stato sottolineato da Antonio Tajani in un’intervista al TG2 da Locarno, dove partecipa alla Giornata della diplomazia. “Il piano statunitense”, ha ricordato il ministro degli Esteri riferendosi alla proposta in tre fasi presentata il 31 maggio scorso dal presidente Joe Biden, deve essere accolto “non solo da Israele ma anche da Hamas, che deve liberare tutti gli ostaggi”.
Tajani ha fatto sapere su X di aver avuto una “lunga telefonata con il ministro degli Esteri dell’Iran”. “Ho chiesto moderazione e approccio costruttivo, ora è il momento di evitare reazioni che alimentino il conflitto nella regione pregiudicando il lavoro per il cessate il fuoco a Gaza. Basta sacrificare le vite di civili innocenti”, ha spiegato il vicepremier.
Ucciso un ostaggio
Il braccio armato del gruppo palestinese Hamas ha dichiarato che i suoi militanti hanno sparato e ucciso un ostaggio israeliano e ne hanno feriti altri due, entrambi donne, “in due incidenti separati” a Gaza.
“In due incidenti distinti, due soldati (di Hamas) incaricati di sorvegliare i prigionieri nemici hanno sparato contro un prigioniero sionista, uccidendolo immediatamente, e hanno anche ferito in modo critico due prigionieri donna”, ha dichiarato Abu Obeida, portavoce delle Brigate Ezzedine Al-Qassam, in una dichiarazione pubblicata su Telegram, senza identificare gli ostaggi.
Abu Obeida ha detto che Hamas ha formato un comitato per indagare sulle sparatorie. Il portavoce militare israeliano, il contrammiraglio Daniel Hagari, in un briefing televisivo di lunedì, ha dichiarato: “Non dimentichiamo nemmeno per un momento gli ostaggi crudelmente trattenuti da Hamas a Gaza”.
“Siamo profondamente preoccupati per le loro condizioni fisiche e mentali, dato il lungo tempo trascorso e le dure condizioni della loro prigionia”.