venerdì, Novembre 7, 2025
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Vertice sul clima in Brasile. Tajani: “Serve approccio pragmatico non ideologico”

AGI – dall’inviata a  Belem (Brasile) – Lotta al cambiamento climatico sì ma con un approccio pragmatico e mai ideologico, tenendo sempre ben presente l’impatto sociale delle politiche ambientali e seguendo un principio fondamentale che è quello della centralità della persona. È questa la “stella polare” che guida il governo italiano, rappresentato dal vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani al vertice sul clima a Belem, la ‘porta dell’Amazzonia’ in Brasile dove si sono riuniti i leader mondiali in vista dell’avvio la prossima settimana della Cop30. Un luogo simbolico per una ricorrenza simbolica, dieci anni dopo l’Accordo di Parigi e venti dall’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto.

“La difesa dell’ambiente deve partire da un principio fondamentale: la persona è al centro di ogni nostra azione a tutela della natura“, ha affermato il titolare della Farnesina nel suo discorso alla plenaria. L’Italia, ha assicurato Tajani parlando con i giornalisti, è “fortemente impegnata nella lotta al cambiamento climatico” ma “ogni azione deve tenere conto del problema sociale, cioè del ruolo dell’uomo, e dell’occupazione“. “Bene avere degli obiettivi, ma bisogna essere sempre pragmatici e mai ideologici”, ha proseguito il vice premier, convinto che “non servano approcci ideologici che impongano obiettivi insostenibili e irraggiungibili, danneggiando così il sistema economico, industriale e sociale europeo“.

Tajani: accordo UE 2040, opportunità per l’Italia

Un esempio è l’intesa raggiunta tra i Paesi dell’Ue sull’obiettivo 2040 per la riduzione delle emissioni, definito da Tajani “un accordo ambizioso, ispirato a razionalità ed equilibrio, un buon compromesso”. Si tratta di “un risultato molto positivo per il nostro Paese, per le nostre imprese, per l’agricoltura, per l’industria“, ha proseguito il ministro, che davanti agli altri leader in plenaria ha sottolineato come “la risposta al cambiamento climatico richieda politiche per la crescita, lo sviluppo, la creazione di posti di lavoro“. “Le politiche ambientali non debbano rappresentare un vincolo ma una grande opportunità di progresso e libertà, un volano per investimenti per la crescita e l’innovazione tecnologica“, ha aggiunto, guardando al Green Deal.

Equilibrio e lotta al dumping ambientale

La parola d’ordine è equilibrio, ha ribadito Tajani, consapevole che “bisogna fare di più”, soprattutto “quei Paesi che non stanno riducendo in maniera drastica il loro inquinamento“. “L’Europa credo che abbia fatto tantissimo, è all’avanguardia rispetto ad altri, pagando anche un prezzo, perché c’è anche un dumping ambientale da parte di altri Paesi nei nostri confronti, penso alla Cina“. Un fenomeno contro il quale, in alcuni settori, come “per esempio ad acciaio e ceramiche, si possono adottare misura anti-dumping, che non sono dazi”, ha precisato il ministro. “Perché quando c’è una concorrenza sleale, come il dumping, ti devi proteggere”.

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