venerdì, Agosto 1, 2025
spot_imgspot_imgspot_imgspot_img

Via libera per Ricci nelle Marche. Conte sblocca l’impasse

AGI – Non ci sono, allo stato attuale, ragioni per non sostenere Matteo Ricci. Giuseppe Conte appare in conferenza stampa e si lancia in quella che suona come una arringa difensiva nei confronti dell’ex sindaco di Pesaro, raggiunto da un avviso di garanzia nell’ambito dell’inchiesta Affidopoli.

La decisione del presidente M5s matura, come spiega ai giornalisti, dopo aver “letto e riletto” l’avviso di garanzia e dopo aver ‘sondato’ gli umori dei suoi, prima sui territori, poi al consiglio nazionale 5s. La coalizione di centrosinistra nelle Marche, dunque, va avanti.

Con soddisfazione della segretaria Pd, Elly Schlein: “Bene che anche il M5s abbia confermato il supporto a Ricci, adesso andiamo a vincere insieme nelle Marche”. Ma soprattutto del diretto interessato. Ricci, poco dopo la fine della conferenza di Conte affida a un comunicato i ringraziamenti: “Ho molto apprezzato le parole di Conte sulle Marche e concordo con lui nel rafforzare in Regione i presidi di legalità, di trasparenza e di controllo su affidamenti diretti, nomine e consulenze. Ringrazio il Movimento 5 Stelle, ora riprendiamo la campagna elettorale e cambiamo le Marche insieme”.

Ma quella di Conte non è solo una difesa. L’ex premier passa all’attacco marcando, a modo suo, le differenze con altre inchieste che hanno coinvolto esponenti di centrodestra. “Abbiamo apprezzato che non c’è stata la tentazione di urlare contro una giustizia ad orologeria con avvisi di garanzia a pochi giorni dalle elezioni. Abbiamo anche apprezzato che Ricci non si sia avvalso della facoltà di non rispondere, facoltà legittimamente concessa a qualsiasi indagato. Noi riteniamo che questa facoltà spetti a tutti gli indagati, ma se hai un incarico pubblico il primo dovere di politico è la massima trasparenza. Lasciamo che la Procura di Pesaro faccia il suo corso”, sottolinea Conte.

Il presidente del M5s ne approfitta per passare all’attacco del centrodestra e di “un governo che ritiene intoccabile Delmastro che ha violato i doveri di ufficio; che ritiene intoccabile la Santanché che ha mentito al Parlamento ed è comprovato che le sue società abbiano beneficiato dei fondi Covid con una truffa allo Stato. Adesso tenta di sottrarsi alla giustizia rifugiandosi dietro prescrizione”.

I due piani che vanno tenuti distinti, sottolinea Conte, sono quelli della responsabilità politica e della responsabilità penale: questa va accertata dai tribunali. “Un avviso di garanzia anticipa un’accusa ma non è una condanna, siamo consapevoli che presunzione innocenza e giusto processo sono diritto di ogni persona, anche di un politico. Il garantismo falso e peloso di chi si trincera dietro la responsabilità penale dicendo che serve una sentenza passata in giudicato non ci appartiene”.

Responsabilità politica, per Conte, è quella di Beppe Sala, a Milano. Per questo il leader del Movimento torna a chiedere “le dismissioni di Sala, non per un avviso di garanzia, ma perché si è rivelato al centro di un sistema che ha dato il via al far west edilizio”.

Dal centrodestra, Maurizio Gasparri si dice stupito e dà il “benvenuto” fra i garantisti a Conte: “Le parole di Conte mi hanno lasciato esterrefatto. Sembrava quasi che a parlare fosse un’altra persona”, sottolinea il capogruppo di Forza Italia sul filo dell’ironia, “o che l’audio fosse stato sostituito. Ha detto cose assolutamente normali, che noi sosteniamo da tempo, ma che finora lui non aveva mai sostenuto”.

Il caso politico, dunque, è chiuso? Non proprio. Il leader M5s avverte che seguirà lo sviluppo dell’inchiesta e che, se ce ne sarà bisogno, “si prenderà atto” di nuovi, eventuali sviluppi. Intanto pone una condizione: “Chiederemo a Ricci per rafforzare i principi di legalità l’adozione del protocollo di legalità: che vengano adottati presidi per controllo più efficace del sistema degli affidi diretti. Questo principio non vale solo per le Marche”.

 ​ Read More 

​ 

VIRGO FUND

PRIMO PIANO