AGI – Il presidente della Guinea-Bissau, Umarò Sissoco Embalò, era in visita ufficiale a Roma ieri, dove è stato ricevuto dal primo ministro Giorgia Meloni a Palazzo Chigi e da Papa Leone XIV in Vaticano. Le discussioni si sono concentrate su questioni di cooperazione che vanno dalla lotta contro il traffico illegale e la salute, aree in cui l’Italia è presente in questo paese dell’Africa occidentale. In una dichiarazione, Palazzo Chigi ha confermato le “eccellenti relazioni” tra Italia e Guinea, un punto riconosciuto anche dal leader della Guinea, esprimendo la sua soddisfazione per l’approccio italiano al continente italiano, promosso dal Piano Mattei. Se non è tra i 14 paesi target del piano, la Guinea-Bissau ha comunque seguito lo sviluppo del programma italiano dall’inizio. Embalò ha partecipato personalmente alla Conferenza Italia-Africa, durante la quale, a fine gennaio 2024, il governo Meloni ha presentato ufficialmente l’iniziativa a Roma.
Durante l’incontro con il Primo Ministro italiano, le parti hanno espresso il desiderio di approfondire la collaborazione bilaterale, a partire dalla lotta contro il traffico illecito e più in particolare quella delle droghe. Durante le discussioni, è stato concordato, inoltre, di lavorare allo sviluppo di progetti comuni nel settore della pesca.
Dopo Meloni, Embalò è stato ricevuto in udienza nel Palazzo Apostolico, prima da Papa Leone XIV, poi dal Segretario di Stato Pietro Parolin, accompagnato da Monsignor Miroslaw Wachowski, nunzio apostolico in Iraq. Durante i colloqui alla Segreteria di Stato, secondo un comunicato del Vaticano, sono stati evidenziati i buoni rapporti tra la Santa Sede e la Guinea-Bissau, con particolare attenzione all’azione della Chiesa cattolica nei settori dell’istruzione e della sanità. La comunità missionaria italiana è molto attiva in questo Paese costiero dell’Africa occidentale, dove ha fondato due importanti centri sanitari: la clinica Madrugada e l’ospedale Bor, entrambi gestiti grazie alle donazioni di organizzazioni italiane senza scopo di lucro e dotati di personale medico e tecnico italiano.
L’ambasciatrice italiana in Senegal, Caterina Bertolini, ha recentemente visitato queste due istituzioni. Secondo la Santa Sede, le discussioni hanno riguardato anche “alcuni aspetti della situazione politica, sociale ed economica del Paese e l’attualità internazionale”. La Guinea-Bissau si appresta a organizzare le elezioni generali nel prossimo mese di novembre in un contesto di evidenti tensioni: ad agosto il presidente ha sciolto il governo e giovedì scorso la Corte Suprema ha escluso il Partito Africano per l’Indipendenza della Guinea e di Capo Verde (PAIGC), guidato dall’ex primo ministro Domingos Simoes Pereira, storico rivale di Embalò e candidato alla presidenza per la quarta volta.
Ex colonia portoghese, la Guinea-Bissau ha vissuto almeno dieci colpi di Stato e tentativi di colpo di Stato dalla sua indipendenza nel 1974. Le autorità hanno sventato l’ultimo nel dicembre 2023, appena sei mesi dopo le difficili elezioni generali di giugno. Al potere dal 27 febbraio 2020, Embalò rimane oggi contestato dall’opposizione, che lo accusa di aver prolungato il suo mandato ben oltre la scadenza fissata per il 27 febbraio. Sebbene non sia un Paese prioritario per l’Italia, la Guinea-Bissau svolge un ruolo chiave nella nostra cooperazione, poiché si trova in una zona geografica strategica per i flussi migratori tra l’Africa occidentale e l’Africa settentrionale.
In quest’ottica, l’Italia sostiene da tempo lo sviluppo di Bissau con progetti volti a sviluppare il settore agricolo, l’istruzione, la sanità e la promozione del ruolo delle donne per una società inclusiva. La cooperazione italiana interviene in Guinea-Bissau principalmente attraverso progetti sostenuti da ONG italiane, nonché attraverso interventi multilaterali con le agenzie delle Nazioni Unite. Nell’ambito della lotta all’immigrazione irregolare, l’Italia ha deciso di stanziare 2,6 miliardi di franchi CFA (pari a 4 milioni di euro) a un’iniziativa lanciata alla fine di giugno 2023 dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS), in collaborazione con l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM), al fine di promuovere l’occupazione in Africa. Questo progetto triennale mira a promuovere l’occupazione dei giovani nelle zone rurali e di confine del Senegal, della Guinea-Bissau, della Guinea Conakry e del Gambia, sostenendo così lo sviluppo locale dei paesi africani. Questo progetto, al quale il governo di Dakar partecipa per la prima volta, fa seguito a due iniziative precedenti: “Riunire i giovani, la diaspora e le autorità locali per un approccio integrato alla promozione dell’occupazione e alla lotta contro l’immigrazione irregolare in Gambia, Guinea e Guinea-Bissau” e “Sostenere lo sviluppo economico locale in Gambia, Guinea e Guinea-Bissau”.