AGI – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che il suo primo incontro con Vladimir Putin dall’inizio dell’invasione russa potrebbe aver luogo nelle prossime settimane, ma solo una volta che le potenze occidentali avranno definito le garanzie di sicurezza per il suo Paese. “Vogliamo capire come si presenta l’architettura delle garanzie di sicurezza entro sette-dieci giorni”, ha dichiarato Zelensky.
Una volta specificate queste garanzie, ha continuato il leader di Kiev, “dovremmo avere un incontro bilaterale (con Putin) tra una o due settimane”, come auspicato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che potrebbe partecipare all’incontro in un formato trilaterale.
Per quanto riguarda la sede dell’incontro, Zelensky ha menzionato la Svizzera e l’Austria, due Paesi con una tradizione di neutralità, come opzioni, cosi’ come la Turchia, membro della Nato e sede degli ultimi colloqui diretti tra le delegazioni di Russia e Ucraina, che non sono riuscite a concordare un cessate il fuoco. La Svizzera ha annunciato questa settimana di essere disposta a concedere l’immunità al presidente russo, oggetto di un mandato di arresto della Corte penale internazionale (Cpi) per la presunta deportazione di bambini ucraini in territorio russo.
Lo stesso Putin aveva proposto di tenere l’incontro con Zelensky a Mosca, ma quest’ultimo ha rifiutato, secondo quanto riferito all’Afp da fonti vicine alla vicenda. Il presidente russo sembra disposto a parlare di persona con la sua controparte ucraina, sebbene Mosca abbia smorzato l’entusiasmo, sottolineando che l’incontro deve essere preparato “meticolosamente” e che prima di firmare qualsiasi accordo va risolta la questione della legittimità di Zelensky, il cui mandato è scaduto nel 2024, ma che secondo la Costituzione non può indire nuove elezioni con un conflitto in corso.
Zelensky ha anche escluso la possibilità che la Cina, alleata di Mosca, possa fungere da garante per la sicurezza dell’Ucraina, invasa dal suo vicino nel febbraio 2022.
Trump ha incontrato separatamente entrambi i leader negli ultimi giorni, prima Putin venerdì scorso in Alaska, e poi Zelensky alla Casa Bianca lunedì. Erano presenti nello Studio Ovale anche i leader di Regno Unito, Francia, Germania, Italia e Finlandia, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il segretario generale della Nato Mark Rutte. Nonostante l’intensa attività diplomatica, raggiungere un accordo sulle garanzie di sicurezza è tutt’altro che facile.
Europei e americani hanno sollevato diverse possibilità, tra cui offrire all’Ucraina garanzie simili a quelle previste dall’articolo 5 del trattato istitutivo della Nato, che prevede la difesa congiunta in caso di attacco. È stato anche proposto il dispiegamento di un contingente militare sul suolo ucraino, insieme al supporto in addestramento e operazioni aeree e navali, ma dopo la firma di un accordo per fermare le ostilità. L’Ucraina insiste su queste garanzie perchè teme che, anche se si trovasse una soluzione al conflitto in corso, la Russia la invaderebbe nuovamente in futuro.
Da parte sua, il Cremlino insiste sul fatto che includere l’Ucraina nella Nato è impensabile e ha avvertito che le proprie esigenze di sicurezza devono essere prese in considerazione. Trump ha affermato che Putin, da lui contattato durante i colloqui di lunedi’, ha accettato di incontrare Zelensky e una qualche forma di garanzia di sicurezza occidentale per l’Ucraina.