sabato, Aprile 27, 2024
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L’IRLANDA BOCCIA I REFERENDUM SULLA “NUOVA FAMIGLIA”

Il doppio referendum nella Repubblica d’Irlanda sulla ridefinizione del ruolo della famiglia e delle donne nella Costituzione è stato sconfitto dalle sue stesse ambiguità.

L’Irlanda ha respinto a stragrande maggioranza le proposte di modifica ai riferimenti alla famiglia e alle donne nella sua costituzione, rimproverando un governo che aveva esortato gli elettori a non fare un “passo indietro”. Gli elettori hanno ripudiato il referendum sulla famiglia con il 67% di voti “no”, e hanno seppellito il referendum sulla cura domestica con una schiacciante vittoria ancora più grande, pari al 74%. Il governo ha sostenuto le modifiche proposte, che avrebbero ampliato la definizione di famiglia e chiarito i doveri delle donne nella società.

Il primo ministro irlandese Leo Varadkar aveva descritto le elezioni di venerdì, che cadevano deliberatamente nel giorno della Giornata Internazionale della Donna, come un’opportunità per eliminare “un linguaggio molto antiquato e molto sessista sulle donne”, ma ha riconosciuto la sconfitta e ha dichiarato che il governo accetterà i risultati.

“Penso che sia chiaro in questa fase che i referendum sull’emendamento sulla famiglia e sull’emendamento sull’assistenza sono stati sconfitti – sconfitti in modo completo grazie ad un’affluenza rispettabile”, ha detto Varadkar in una conferenza stampa a Dublino sabato.

Le proposte

Le due proposte avrebbero apportato modifiche al testo dell’articolo 41 della Costituzione irlandese, scritta nel 1937. La prima chiedeva ai cittadini di ampliare la definizione di famiglia da quella fondata sul matrimonio fino a includere anche le relazioni durature come le coppie conviventi e i loro figli. Il secondo proponeva di sostituire il linguaggio antiquato sui “doveri domestici” della madre con una clausola che riconoscesse le cure fornite reciprocamente dai membri della famiglia.

In effetti, la proposta di distribuire l’onere dell’assistenza alle persone con disabilità a tutta la famiglia solo a carico della madre è diventata una disputa sulla portata o sulla volontà dello Stato di sostenere gli operatori sanitari. Ma gli attivisti del NO hanno sostenuto che il concetto di “relazione duratura” è indefinito e confuso e che le donne e le madri venivano in questo modo “cancellate” dalla costituzione. Nel frattempo, voci ultra-conservatrici sostengono che i cambiamenti potrebbero proteggere costituzionalmente le relazioni poligame e aumentare l’immigrazione attraverso i ricongiungimenti familiari dei migranti – affermazioni tutte negate dal governo.

Il NO delle femmiste

C’è da dire che anche diversi gruppi femministi e progressisti avevano sollecitato il voto “NO”, definendo le proposte vaghe o insipide. Il gruppo Lawyers For No ha criticato la formulazione delle proposte e la mancanza di controllo legislativo e ha messo in guardia dagli effetti indesiderati. “Ho fiducia nei singoli elettori. Hanno guardato ciò che veniva loro presentato e hanno detto NO”, ha dichiarato Michael McDowell, senatore ed ex Ministro della Giustizia, che faceva parte del gruppo. “Questo è un netto ripudio di quella che ritengo sia stata una imprudente sperimentazione sociale con la costituzione”.

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