martedì, Maggio 14, 2024
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SDEGNO PER LA PROPOSTA DI UN LEADER AFD: “SCUOLE SEPARATE PER BAMBINI DISABILI”

Il capo dell’AfD della Turingia, Björn Höcke, chiede che i bambini con disabilità non frequentino più le scuole normali. I sindacati e le associazioni per i diritti dei disabili sul piede di guerra

Björn Höcke, parlamentare e leader statale dell’AfD in Turingia, durante un’intervista rilasciata all’emittente MDR ha espresso giudici pesantissimi sulla concezione moderna e inclusiva della scuola, elencando quelli che secondo lui sono i “fattori di stress che devono essere rimossi dal sistema educativo”. Ha inoltre auspicato una “inversione di tendenza” nella politica dell’immigrazione che è “molto, molto centrale”, ovvero meno bambini figli di migranti. Ma l’intervento che ha suscitato più indignazione da parte di tutte le forze politiche e sociali è stato quello riguardante i bambini con disabilità. Perché secondo Höcke l’inclusione è uno dei “progetti ideologici da cui bisogna liberare il sistema educativo”. Tali progetti “non aiutano i nostri studenti e non li rendono più produttivi. 

“Semplicemente uno scandalo”
La Germania ha ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità nel 2009 e si è quindi impegnata a garantire il diritto a un’equa partecipazione alla vita comune per tutti. I sindacati e le associazioni per i diritti dei disabili hanno quindi condannato aspramente le dichiarazioni di Höcke.

“Siamo inorriditi dalle omissioni del signor Höcke nell’intervista estiva della MDR sul tema dell’inclusione”, afferma Ulla Schmidt (SPD), presidente federale dell’associazione Lebenshilfe. “Mettere in discussione questi diritti è semplicemente come uno scandalo. Considerando questo atteggiamento misantropico, possiamo solo immaginare come il signor Höcke vorrebbe comportarsi con le persone con disabilità”.

Anja Bensinger-Stolze, membro del consiglio direttivo dell’Unione per l’Educazione e la Scienza (GEW), afferma: “Ogni bambino, ogni giovane ha il diritto a un’istruzione inclusiva, cioè in una scuola normale. Il GEW afferma questa convinzione e si oppone a qualsiasi forma di esclusione e selezione”.

Christina Marx, responsabile della comunicazione di Aktion Mensch, ha dichiarato: “L’inclusione non è un progetto ideologico, l’inclusione è un diritto umano. Liberarsene è un attacco alla dignità umana. Crescere e imparare insieme fin dall’inizio consente alle persone di assumersi la responsabilità sociale – che è esattamente ciò di cui una società orientata al futuro ha bisogno ora più che mai”.

Marx contraddice anche su un altro punto l’uomo dell’AfD: “Quando Höcke parla dei top performer e degli specialisti di domani, bisogna dirlo chiaramente: le persone con disabilità sono gli specialisti di oggi. Spesso sono persone molto istruite e intelligenti. Per questo è così importante che abbiano accesso alle scuole con un’istruzione paritaria, così che possano conseguire titoli di studio, formazione e specializzazioni”.

Termini usati dai nazionalsocialisti e dagli antidemocratici
Anche nel resto dell’intervista Höcke continua a ad attaccare la società aperta e pluralista. Sostiene l’abolizione del cosiddetto “approccio mainstream di genere” nel sistema educativo, che è anche un altro “progetto ideologico”, dichiarando che la prosisma Conferenza dei ministri dell’Istruzione dovrà cercare di “allineare in un certo modo le diverse politiche educative dei Paesi”. Il termine “Gleichschalt”, utilizzato da Höcke er ain uso negli anni Trenta presso i nazionalsocialisti e significava che la maggior parte delle organizzazioni statali, partiti, associazioni, club e media, dovevano allinearsi agli obiettivi politici del regime.

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