sabato, Luglio 27, 2024
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Taxi, oggi sciopero nazionale fino alle 22

AGI – Dalle ore 8 di martedì 21 maggio fino alle ore 22 le sigle sindacali dei taxi sono in sciopero a livello nazionale per chiedere al governo l’approvazione dei decreti attuativi della legge quadro del settore. La protesta riguarda anche quello che i tassisti definiscono “l’uso illegittimo delle autorizzazioni” per le vetture a noleggio con conducente. Temi non nuovi per la categoria, da anni alle prese con un numero ridotto di vetture in circolazione rispetto alle altre grandi città europee e alla ricerca di un sistema di regole condivise per la coesistenza con gli Ncc.

 

A sottoscrivere l’astensione dal lavoro le sigle Fast-Confsal taxi, Satam, Tam, Usb-taxi, Unica-Filt Cgil, Claai, Uritaxi, Uti, Unimpresa, Orsa-taxi, Ugl-taxi, Federtaxi-Cisal, Sitan Atn, Unione Artigiani.

 

A Roma si svolgerà una manifestazione a piazza San Silvestro dalle ore 11 alle 17. Uritaxi sottolinea: “E’ fondamentale la partecipazione di tutta la categoria a difesa del proprio lavoro, per contrastare l’uso illegittimo delle autorizzazioni da noleggio e salvaguardare la propria autonomia ed indipendenza dalla schiavitù degli algoritmi e delle multinazionali”. Mentre Unica Taxi specifica: “Chiediamo al governo di scrivere i decreti che servono ad attuare la legge quadro del settore. Le leggi esistenti, consentono da sempre l’emissione di nuove licenze”.

 

 

Con l’avvicinarsi dell’estate, soprattutto nelle grandi città, è tornata a palesarsi la difficoltà di reperire facilmente un’auto bianca. Secondo i dati Istat nel 2021 in Italia erano in circolazione circa 22.700 taxi nei comuni capoluogo di provincia, con una variazione di poche decine di vetture in più rispetto alla rilevazione analoga del 2016. I dati dell’Autorità di Regolamentazione dei trasporti censiscono attorno alle 7.900 licenze attive a Roma, circa 4.800 a Milano, quasi 2.400 a Napoli, 1.500 a Torino, poco più di 700 ciascuna a Firenze e Bologna, circa 320 a Palermo. Numeri non al passo con quanto accade nelle principali città europee, dove in alcuni casi il servizio è stato maggiormente liberalizzato.

 

A novembre 2023 una segnalazione dell’Antitrust annotava che a Roma sono attive 2,8 licenze ogni 1.000 residenti, a Milano 3,5, a Napoli 2,6. Una situazione definita “grave” tanto che l’autorità invitava a spingere l’aumento oltre il tetto del 20% fissato dal decreto Asset. Il report analizzava anche come a Palermo fosse emersa una strutturale carenza dell’offerta e l’assenza di controlli. Mentre a Firenze risultava assente un meccanismo di monitoraggio.

 

Dopo un anno le nuove licenze stentano ad arrivare. A Milano il 30 aprile si è concluso il bando lanciato dal Comune per 450 nuove licenze a titolo oneroso, con la richiesta di un contributo da 96.500 euro per quelle ordinarie, con sconti fino al 40% per quelle da destinare al trasporto disabili e all’esercizio negli orari di maggiore richiesta. L’auspicio di Palazzo Marino sarebbe quello di avere le nuove vetture in servizio entro l’autunno.

 

A Roma tra fine giugno e inizio luglio il Campidoglio metterà a bando 1.000 nuove licenze. Il prezzo potrebbe aggirarsi attorno ai 75mila euro. Nella Capitale il sotto numero delle auto bianche è tema annoso e particolarmente sentito dall’utenza, soprattutto negli snodi ferroviari. A Bologna, dopo un confronto non privo di polemiche, lo scorso autunno Comune e sigle sindacali hanno raggiunto una intesa per predisporre un bando per 72 nuove vetture assieme ad altre innovazioni.

 

Critiche le associazioni dei consumatori rispetto allo sciopero di domani. Per il Codacons: “Lo sciopero dei tassisti è del tutto inutile, i cittadini non avvertiranno alcuna differenza rispetto a qualsiasi altro giorno della settimana”. Mentre l’Unione dei Consumatori parla di “sciopero immotivato e preventivo per mantenere i privilegi di casta e fare pressioni sui politici per scoraggiare qualunque possibile miglioramento della legge”.

 

La scorsa estate il governo con il Dl Asset ha stabilito che i Comuni capoluogo di regione, sede di Città Metropolitana o di aeroporto, in tutto oltre 60, potranno aumentare le licenze fino al 20% di quelle già rilasciate, attraverso un concorso straordinario e procedure più snelle. I Comuni non avranno necessità di chiedere ulteriori pareri per indire i concorsi, salvo la congruità del prezzo alla Autorità dei trasporti con il principio del silenzio assenso, in un massimo di 15 giorni. L’applicazione pero’ non è stata semplice.

 

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